Alla conferenza di apertura di più Libri più Liberi abbiamo ascoltato le parole di David Quammen, soprannominato il guru della scienza, che con il suo volume Spillover è riuscito a prevedere la pandemia ben sette anni fa. Il racconto ne LaCapitale speciale
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Le pandemie sono davvero prevedibili? La risposta è si. Non è magia è scienza e lo ha spiegato bene lo scrittore David Quammen alla conferenza di apertura di più Libri più Liberi che si è tenuta al Cinema Troisi a Roma. «Io non ho previsto nulla» ha detto David Quammen «ho semplicemente ascoltato e raccolto le testimonianze degli scienziati che facevano previsioni».
L'autore del libro Spillover è stato ribattazzeto guru della scienza, una etichetta in cui non si riconosce e che non sopporta. Da anni divulgatore scientifico, il suo testo sulla pandemia è tornato alla ribalta durante il perdio del Covid – 19. Il testo racconta, con tratti noir e tratti d'inchiesta, il famoso salto di specie di batteri e virus. Diviene fondamentale parlare di scienza per indagare sui comportamenti umani e capire quanto la divulgazione scientifica possa modificare i pensieri di tutti noi, non è un caso che la scienza possa divenire la nostra memoria collettiva. La scienza infatti spiega i nostri rapporti con la natura e ci aiuta a capire in cosa sbagliamo.
«Siamo alle prese con tre grandi e torbidi fiumi che corrono paralleli. Tre grandi problemi che abbiamo provocato a noi stessi e al resto delle forme di vita sul pianeta» dice il famoso saggista e divulgatore «e sono: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la minaccia rappresentata dalle malattie pandemiche».
Purtroppo la minaccia delle malattie pandemiche non è una novità che però adesso abbiamo i mezzi per contrastare e, in un certo senso, prevedere. Il nostro impatto sul pianeta è sempre più significativo e dovremmo cercare di avere un'etica solida per ridurre il più possibile l'impatto negativo della nostra permanenza su questa terra. La scienza sicuramente ci è d'aiuto in questo.
«È importantissimo parlare di scienza perchè non è solo un discutere di dati ma è proprio un approccio al mondo» dice Chiara Valerio giornalista e matematica e continua «la cursiosità è la parte più imortante, approcciarsi alla scienza vuol dire farsi domande sul perchè accadono le cose».
Se tutto si può prevedere, anche solo in minima parte, vuol dire che possiamo prevenire e arginare le cose. Abbiamo sentito il parere delle persone e come sono cambiate le loro abitudini dopo la pandemia. Il racconto questa ne LaCapitale Speciale che è possibile rivedere su LaC Play.