La riflessione di Domenico Rositano, responsabile ufficio Europa Gruppo Pubbliemme: «300mila disoccupati nella nostra regione. L'Unione europea può aiutare a invertire la rotta»
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Riportiamo una riflessione di Domenico Rositano, commercialista ed esperto in fondi europei nonchè responsabile ufficio Europa Gruppo Pubbliemme, sull’Ue come opportunità per la Calabria.
«Il lavoro è il tema più serio – sottolineava la neo presidente della regione Calabria Jole Santelli appena insediata– 300mila disoccupati è il numero della vergogna. Non c’è la bacchetta magica ma ci sono politiche di sviluppo da fare. E allora dobbiamo indirizzare i fondi sullo sviluppo e sull’impresa».
Non esiste report infatti dedicato al Mezzogiorno ed alla Calabria in cui non si lanci l’ennesimo allarme sociale sulla disoccupazione giovanile: due giovani su tre risultano disoccupati e il Pil procapite calabrese è quasi la metà di quello lombardo
Eppure l’Europa rappresenta una grande opportunità per i giovani e per le Istituzioni che governano i territori. Soprattutto per regioni come la Calabria in cui la UE per il periodo 2014-2020 sta investendo circa 1,8 miliardi di euro.
Nonostante questo nella nostra regione solo il 42 % della popolazione in età da lavoro risulta occupata e circa un terzo dei diplomati e oltre il 30% dei laureati sono Neet, cioè non studiano, non lavorano e non fanno formazione.
Inoltre si tende a sottolineare come la questione generazionale italiana diventa al Sud emergenza sociale con uno “spreco di talenti inaccettabile”.
Se è vero quindi, che la Calabria è una delle regioni più povere d’Europa, con elevati tassi di disoccupazione giovanili, perché non rivolgersi proprio all’Europa per provare a colmare questo inaccettabile gap?
Se da un lato i vari organismi locali risentono di un taglio drastico di finanziamenti a livello centrale l’Unione Europea mette a disposizione un’enorme quantità di Fondi diretti che non vengono adeguatamente sfruttati.
L’idea di creare uno spazio fisico che risponda a tali esigenze potrebbe essere l’anello mancante della catena. Un ufficio che avochi a se una duplice funzione.
Il sostegno alla mobilità internazionale dei giovani calabresi prenderebbe vita in un contesto in cui è diffusa l’opinione che la mobilità sia uno dei mezzi più efficaci per la costruzione di una società ad alto contenuto di conoscenza e per la promozione di un senso più profondo di identità e di cittadinanza europea, permettendo di sviluppare nuove competenze linguistiche e interculturali, potenziando il capitale umano e accrescendo le possibilità di occupazione. Supportare gli enti locali nel processo di acquisizione delle risorse destinate a programmi e iniziative comunitarie di sviluppo.
L’Europea immagina le Amministrazioni Locali e i giovani non come enti periferici o semplici spettatori, ma come protagonisti importanti del proprio futuro.
È per questo che mi appello alla Presidente della Regione Jole Santelli per il rilancio dell’ufficio regionale nella capitale europea e la creazione di un tavolo tecnico-operativo che verifichi gli strumenti adeguati affinché i migliori giovani calabresi possano completare il proprio percorso formativo a Bruxelles, incentivando e promuovendo l’eccellenza accademica e umana della Calabria.