Sono 300 milioni di euro dei fondi Pon (Piano operativo nazionale) Legalità 2014/2020 destinati a finanziare 211 progetti, dei quali 187 nelle regioni obiettivo Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e 24 sovraregionali. Di questi, 150 milioni di euro sono stati erogati da giugno scorso. Finanziano iniziative di prevenzione e contrasto all’illegalità e alla marginalità. Sono diversi filoni che spaziano dalla prevenzione della corruzione a interventi nelle aree vulnerabili, dal recupero e riqualificazione di aree pubbliche all’inclusione sociale. Destinatari dei finanziamenti prefetture, enti pubblici, consorzi industriali, aziende sanitarie, regioni e province.

Cos'è il Pon

Nel dettaglio, il Pon - Progetto operativo nazionale legalità, mira a sostenere la pubblica amministrazione nella lotta alla corruzione e il crimine organizzato, rendere più sicure le aree produttive, incrementare la diffusione della legalità, ed è esteso alle sole regioni in ritardo di sviluppo. ll Pon Legalità si concentra principalmente su alcune priorità: sostenere la pubblica amministrazione nella lotta alla corruzione e il crimine organizzato, rendere più sicure le aree produttive, incrementare la diffusione della legalità. Il Pon è esteso alle sole regioni in ritardo di sviluppo. Oltre al cofinanziamento nazionale, il Pon Legalità può contare sul supporto finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, che sostiene misure di inclusione sociale attraverso la riabilitazione dei beni confiscati alla criminalità.

Le strategie

La strategia del Pon si struttura su tre riferimenti: primo, l'analisi di contesto sociale ed economico focalizzato sulle esigenze e fabbisogni del territori dove, a causa della criminalità (principalmente di stampo mafioso), gli obiettivi di coesione sociale e di sviluppo, in linea con la Strategia Europa 2020, sono messi a repentaglio. Secondo, il capitalizzare le misure apprese con l’implementazione del Pon sicurezza della programmazione precedente(2007/2013) e delineare le azioni da implementare nel nuovo contesto sociale ed economico. Terzo, attuare gli indirizzi emersi dalle consultazioni con il partenariato istituzionale e socio-economico. Il Pon definisce anche le competenze istituzionali affidate al Ministero dell’Interno e la concentrazione delle risorse in un ambito ristretto di interventi, volti ad agire sulle cause “eccezionali” che mettono a repentaglio la legalità nelle aree interessate, nonché lo sviluppo socio-economico dei territori.  Specificatamente quest’ultimo sostiene le misure di supporto all’inclusione sociale attraverso la riabilitazione dei beni confiscati alla criminalità.

I pilastri della progettazione

La strategia del PON si struttura su tre pilastri. Il primo, fondato sull’analisi di contesto sociale ed economico, è focalizzato sulle esigenze e fabbisogni del territori dove, a causa della criminalità (principalmente di stampo mafioso), gli obiettivi di coesione sociale e di sviluppo, in linea con la Strategia Europa 2020, sono messi a repentaglioIl secondo pilastro capitalizza quanto appreso con l’implementazione del Pon sicurezza della programmazione precedente (2007/2013) e delinea le azioni da implementare nel nuovo contesto sociale ed economico. Il terzo pilastro concerne l’esito delle consultazioni con il partenariato istituzionale e socio-economico.
Vengono inoltre definite le competenze istituzionali affidate al Ministero dell’Interno e la concentrazione delle risorse in un ambito ristretto di interventi, volti ad agire sulle cause “eccezionali” che mettono a repentaglio la legalità nelle aree interessate, nonché lo sviluppo socio-economico dei territori.