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Nuove ore di passione nella vertenza dei portuali di Gioia tauro, e dopo il tavolo informale voluto dal prefetto, le parti si riuniscono per il faccia a faccia obbligatorio secondo la legge sui licenziamenti collettivi.
Nella sede dell’autorità portuale, è andato in scena il tentativo di raffreddamento di una trincea sociale che riguarda il futuro dei 400 lavoratori che l’azienda Mct chiede vuole espellere dal proprio organico, dopo sei anni di cassaintegrazione. Alla spicciolata arrivano i sindacalisti e l’amministratore delegato del terminalista, Antonio testi, convocati dal segretario dell’ente portuale Saverio Spadafora. Il clima è sembrato tutt’altro che disteso, circa l’esito di una riunione a porte chiuse che, visto il mancato accordo registrato, proseguirà nel pomeriggio con una nuova fase di conciliazione, questa volta nella sede di Mct, off limits per i giornalisti.
Sul tavolo rimangono le contestazioni del fronte sindacale, ritornato unito nel chiedere l’abbassamento del numero degli esuberi e criteri meno discrezionali nella scelta di chi far esodare. Mentre c’è chi ha una risposta da mandare al governatore Oliverio che aveva contestato lo sciopero annunciato per il 13 aprile.
Agostino Pantano