In Calabria si registrano «uve sane ovunque una buona quantità anche se di poco inferiore alla vendemmia 2018 ma superiore al 2017», fa sapere Coldiretti Calabria in  una nota stampa. I primi dati raccolti, nell’intera regione, restituiscono la fotografia di vigneti calabresi in salute «nei parametri dei disciplinari e con un ottimale grado zuccherino».

Intanto è iniziata la vendemmia delle uve bianche per la produzioni di spumanti e bianchi aromatici. «Infatti, su richiesta di Coldiretti - prosegue la nota - la Regione Calabria Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari con Decreto Dirigenziale n° 8987 del 25/07/2019  ha disposto in deroga e limitatamente alla campagna vendemmiale 2019/2020, l’anticipo delle operazioni vendemmiali al 25 luglio 2019, per gli effetti dell’andamento climatico che ha portato a una maturazione precoce di alcune varietà di uve bianche (Chardonnay, Sauvignon B, Traminer Aromatico e Manzoni Bianco)   sul territorio della Regione Calabria».

 

Così, «Il leggero ritardo che si registrava nella maturazione delle uve, via via si è annullato. Dopo aver sofferto le precipitazioni e le basse temperature di aprile e maggio, sta in questi giorni facendo i conti con temperature elevate – sottolineano gli esperti di Coldiretti - e questo obbliga i vignaioli a tenere, per le uve nere, comunque sotto controllo la situazione per evitare nella fase vegetativa il rischio di infezioni». 

Tutto ora dipende dalle previsioni metereologiche. «Se  prevarrà il bel tempo nei prossimi giorni, è concreta la possibilità di andare incontro ad una annata vitivinicola più che soddisfacente e da record per qualità. Dal ‘Vigneto Calabria’ nascono opportunità di lavoro per 13mila persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio, per un fatturato che è salito nel 2018 alla quota 100milioni circa, grazie alla crescita in valore di export e consumi di qualità che il vino calabrese ormai assicura».

«L’esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e gadget vari, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi)».