VIDEO | Le procedure a passo di lumaca tengono sulla corda 1.045 candidati. Si cerca un luogo idoneo per svolgere le prove. La proposta dei partecipanti alla selezione: «L'Unical è la sede giusta»
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Soltanto dopo la mediazione dei carabinieri, la manager dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza, Giuseppina Panizzoli, ha ricevuto una delegazione dei 1.045 candidati al concorso bandito dall'Ente nel 2017, per l'assunzione di nuovi operatori socio sanitari.
Prima che giungessero i militari dell'arma, la dirigente aveva dato ordine alla vigilanza privata, di sbattere loro la porta in faccia. Protestano perché, dopo aver superato una prima preselezione, sono in attesa di poter svolgere la prova scritta ed arrivare così alla tanto sospirata stabilizzazione.
Un'occasione per uscire dal precariato
Molti di loro infatti, sono precari nella stessa Azienda ospedaliera di Cosenza, ma alle dipendenze della Coopservice. Altri lavorano saltuariamente in case di cura private. Appartengono ad una schiera di variegata umanità: giovani, madri, persone di mezza età con una famiglia sulle spalle da portare avanti. Per loro si tratta di un treno importante al quale non intendono rinunciare.
Il precedente dell'Asp
Temono che la lentezza delle procedure, già prima della pandemia condotte a passo di lumaca e adesso, con l'emergenza coronavirus, decisamente incagliate, possa portare all'annullamento del concorso stesso come già accaduto per un analogo bando dell'Asp del quale si sono perse le tracce e, a ben guardare, anche i dieci euro versati dai circa settemila aspiranti.
«Si faccia all'Università della Calabria»
L'ostacolo da superare, è quello di reperire un luogo idoneo per lo svolgimento delle prove. E secondo i manifestanti, non serve guardare troppo lontano: «Pensiamo all'Aula Magna dell'Università della Calabria - dice Massimo Zicarelli, uno dei portavoce del comitato spontaneo formatosi tra i concorsisti - Se c'è la volontà, una soluzione si può trovare. Le prove possono svolgersi in modo scaglionato. Del resto, anche la preselezione è stata articolata in più giornate».
Si attinge ad altre province
Nel frattempo però l'Azienda ospedaliera di Cosenza, per soddisfare il proprio fabbisogno di personale, attinge alle graduatorie di altre province. Per cui i posti a disposizione per gli eventuali idonei non vincitori del concorso in itinere, continuano ad assottigliarsi.
«Il concorso oss si farà»
Alla delegazione ricevuta nella sede di Via San Martino, Giuseppina Panizzoli ha assicurato che il concorso sarà completato entro la fine del 2020. La proposta di scegliere quale location per lo svolgimento delle prove sarebbe già stata presa in considerazione, tanto che nei giorni scorsi si sarebbe svolto anche un apposito sopralluogo.