Toninelli in Calabria: «Italia non può crescere senza il Sud»

VIDEO | Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sta effettuando una serie di sopralluoghi per le opere considerate strategiche: Statale 106, Trasversale delle Serre, Porto di Gioia e viadotti da riammodernare

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di Redazione
17 dicembre 2018
13:46
Il ministro Toninelli a Catanzaro
Il ministro Toninelli a Catanzaro

«Sono qui per dare massima priorità a una regione tanto importante». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, oggi in Calabria per una serie di sopralluoghi. «Da lombardo - ha aggiunto - dico che l'Italia non può crescere senza la Calabria e senza il Sud. E da dove partiamo? Partiamo dalle infrastrutture».
Un obiettivo che secondo il ministro può essere raggiunto anche attraverso una maggiore impegno delle società di Stato.
«Chiederò a tutti gli enti preposti, in particolare alle società di Stato che io controllo e indirizzo, di fare di più rispetto a quello che hanno fatto fino a oggi», ha detto parlando con i giornalisti a Catanzaro, prima tappa della sua visita di due giorni.

Le infrastrutture considerate prioritarie

Il ministro ha fatto il punto sulle singole infrastrutture della regione, a partire dalla strada statale 106: «La conosciamo tutti, è uno dei dossier più importanti, con riferimento alla Calabria. Desta molta preoccupazione, dispiace ovviamente che vada avanti da così tanti anni, perché sappiamo quanto ne abbia bisogno il territorio. Gli stanziamenti sono stati messi, fondamentale fare tutto in legalità, fondamentale fare tutto nel rispetto dell'ambiente». Con riferimento in particolare al megalotto III della Statale 106, Toninelli ha osservato: «Cerchiamo di migliorare una situazione che non è più accettabile. Sapete quante segnalazioni ho ricevuto in questi mesi da ministro? Più segnalazioni ricevo più aumenta la preoccupazione». Toninelli ha poi riservato un passaggio anche all'A2: «È un dossier sempre aperto, l'autostrada èuna delle priorità se vogliamo collegare tutt'Italia fino a Reggio Calabria».
Altra infrastruttura citata da Toninelli è stata la Trasversale delle Serre: «L'obiettivo è quello di velocizzare perché i tempi messi in campo non sono accettabili. I cittadini pagano tanto le tasse e non sempre hanno un ritorno in termini di servizi».


 

La trasferta calabrese del ministro cinquestelle è iniziata stamane con un sopralluogo sul Ponte Morandi di Catanzaro, arteria di accesso al capoluogo calabrese realizzata nel 1962 su un progetto dello stesso ingegnere progettista del viadotto crollato a Genova il 14 agosto scorso. Toninelli, accompagnato da tecnici dell'Anas, ha visionato il cantiere dei lavori di manutenzione straordinaria avviati nel luglio 2017.
Per molti anni secondo ponte ad arco più alto d’Europa, il Ponte Morandi di Catanzaro, simbolo della città, è balzato al centro dell'attenzione generale all'indomani della tragedia di Genova, che aveva scatenato un'autentica psicosi, soprattutto sui social, da parte di numerosi cittadini, preoccupati per le condizioni del viadotto: questa situazione indusse il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, a convocare, a fine agosto scorso, un incontro urgente con i vertici di Anas Calabria, dal quale emersero la totale "diversità tipologica" tra il Morandi di Genova e quello di Catanzaro e la stabilità e la sicurezza dell'infrastruttura catanzarese.
«Il Ponte Morandi risale agli anni '50, oggi è in costante manutenzione - ha affermato Toninelli -, l'obiettivo che dobbiamo ottenere è di non limitare il traffico. Oggi la dirigenza territoriale di Anas ci dice che tempo un anno un anno e mezzo dovremo riuscire a far tornare ordinaria anche su questo ponte la viabilità».
Infine, con riguardo al porto di Gioia Tauro, il ministro lo ha definito uno dei dossier più importanti: «Se pensiamo che il 40% dell'economia di questa importante regione passa da lì e che invece si registra una diminuzione in termini di movimentazioni, non è accettabile. Il porto di Gioia Tauro ha condizioni di crescita straordinarie, è stato gestito malissimo. Stiamo lavorando con dei tavoli a Roma e sono venuto qui anche per trasportare la volontà romana di risolvere una situazione che non può che essere risolta, perché l'economia calabrese passa da lì. Domani incontrerò tutti gli interlocutori necessari per rilanciare il porto».

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