VIDEO | Dura nota del primo cittadino Magarò: «Basta tenere questi lavoratori nel limbo». Per la proroga servono 35 milioni di euro
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Sale la tensione tra i tirocinanti calabresi. Sono circa quattromila quelli impiegati nei comuni in svariate funzioni e che garantiscono l'erogazione dei servizi alla cittadinanza. Il loro contratto è in scadenza e all'orizzonte non si intravede ancora una soluzione della vertenza.
La spina dorsale dei comuni
A lanciare l'allarme è l'ex consigliere regionale e sindaco di Castiglione Cosentino Salvatore Magarò: «Le amministrazioni si troveranno private di un nutrito contingente di personale il cui apporto è prezioso, anzi determinante per garantire l’erogazione di servizi essenziali ai cittadini – denuncia in una nota - In molti casi queste persone sono diventate la spina dorsale degli enti locali. Solo nel mio comune i tirocini di inclusione sociale attivati sono nove: si tratta di collaboratori che svolgono le proprie funzioni ormai da diversi anni e che hanno acquisito sul campo esperienza e professionalità».
No a soluzioni emergenziali
700 euro al mese per venti ore lavorative settimanali e nessun contributo utile a maturare la pensione. «Un trattamento economico mortificante ed ingiusto – incalza il sindaco di Castiglione - Continuare a tenere queste persone in un limbo è scandaloso e indegno di un paese civile. Ed anche affrontare il problema in via emergenziale in prossimità della scadenza del contratto». Magarò poi si rivolge all'Anci «ed a tutti i colleghi sindaci affinché assumano – dice - una posizione chiara e netta a sostegno di questi lavoratori, non solo per garantire loro la prosecuzione dei tirocini ma soprattutto per sollecitare il Governo, anche con azioni forti come quello della consegna delle chiavi della casa comunale ai Prefetti delle cinque province, ad affrontare la questione una volta per tutte. Sono certo - ha concluso Magarò - che il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non mancherà di attribuire la giusta centralità alla vicenda, riportandola al centro dell’agenda politica ed avviando le giuste interlocuzioni per arrivare ad una soluzione della vertenza».
La Regione al lavoro per una proroga
Ed in effetti il governatore è intervenuto sulla questione durante l'assemblea dei soci di Confindustria Cosenza informando i giornalisti di aver promosso «una modifica della legge nazionale per dare possibilità ai comuni di avviare una stabilizzazione. Ricordo che prima che io intervenissi con un emendamento specifico questi lavoratori percepivano appena 500 euro mensili. Credo che, fintanto che non si creino strumenti alternativi, i tirocini, per quanto onerosi per la Regione, hanno un costo di 35 milioni di euro all'anno, vanno comunque garantiti». Si profila quindi evidentemente all'orizzonte una proroga, in attesa di un intervento più strutturale.