VIDEO | La manifestazione ha visto gli attivisti prendere possesso dello scalo, un luogo che rappresenta non solo il gateway per il territorio, ma anche un simbolo dell'emigrazione calabrese
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
Oltre un centinaio di tirocinanti provenienti da circa ottanta comuni calabresi hanno dato vita a un sit-in di protesta davanti all'aeroporto internazionale di Lamezia Terme. Organizzata dal sindacato Usb Tirocinanti Calabria, la manifestazione ha visto gli attivisti prendere simbolicamente possesso dello scalo, un luogo che rappresenta non solo il gateway per il territorio, ma anche un simbolo dell'emigrazione calabrese. «Il messaggio che la politica sta mandando a lavoratori e lavoratrici, infatti, è chiaro - si legge in una nota del sindacato - : fate le valigie e andate via da questa terra. Di fronte a questo scempio non ci rassegniamo e torniamo a mobilitarci».
La protesta è nata dalla preoccupazione per il futuro dei lavoratori coinvolti nei programmi di tirocinio, la cui situazione contrattuale è ora in bilico con la scadenza imminente prevista per il mese di ottobre. I partecipanti al sit-in hanno espresso il loro dissenso riguardo alla precarietà delle loro condizioni lavorative e hanno sottolineato la necessità di garantire loro una maggiore stabilità e diritti. «Ad ottobre – si legge – scadrà l’ennesima proroga dei TIS, 4000/quattromila calabresi che da anni vengono umiliati da chi occupa le istituzioni pubbliche nonostante svolgano un ruolo decisivo per mantenere operativi i servizi della pubblica amministrazione. Il prossimo ottobre, alla scadenza dell’ennesima proroga, un ulteriore allungamento dei tirocini dovrà passare dal governo nazionale. Prolungare lo sfruttamento non rappresenta una soluzione».
A presidiare il sit-in è stato necessario un notevole dispiegamento di forze dell'ordine per assicurare che la protesta si svolgesse in modo pacifico e per garantire il regolare svolgimento delle operazioni aeroportuali.