Il centrodestra esulta per l'emendamento di Cannizzaro, Mangialavori e Arruzzolo al Dl Lavoro, ma i fondi non possono garantire un contratto a tutti i lavoratori
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È certamente una buona notizia l’approvazione, da parte delle commissioni Affari istituzionali e Lavoro della Camera dei Deputati, dell’emendamento firmato da Cannizzaro, Mangialavori e Arruzzolo che punta a stabilizzare i tirocinanti calabresi. La premier Meloni, dimenticando quanto sosteneva quando era all’opposizione del Governo Draghi, ha infatti messo la fiducia al Dl Lavoro (che quell’emendamento contiene) approvato ieri alla Camera.
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Il centrodestra ha iniziato a esultare già dopo l’approvazione della norma in commissioni mentre oggi, curiosamente, nessuno ritorna sul punto. All’epoca si sprecavano i complimenti ai nostri deputati. Il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, parlava di un provvedimento «di straordinaria importanza. E dimostra che l’impegno, assiduo e insistente, e le politiche messe in campo dalla Regione con la guida del presidente Occhiuto, dai parlamentari sensibili alla storica problematica come l’on. Cannizzaro e dal Governo, sta dando ottimi risultati, per prosciugare il bacino del precariato calabrese, assicurando finalmente a tantissime persone la garanzia del lavoro stabile con cui realizzare i propri progetti di vita».
Molto più moderato si è dimostrato invece l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Calabrese che sui social ha parlato di «Qualche passo in avanti per il futuro dei Tirocinanti di Inclusione Sociale, ma il percorso per una possibile stabilizzazione è ancora lungo».
In effetti questa storia ricorda un po’ quella dei finanziamenti per la Ss 106, spalmati in ben 15 anni. Nonostante molti esponenti del centrodestra parlavano di contratti già nelle tasche di questi lavoratori, il problema sta tutto nella dotazione finanziaria. Nell’emendamento si è prevista per questa categoria di lavoratori una sacrosanta deroga per gli enti locali ai limiti assunzionali, ma soprattutto una dotazione finanziaria di 2 milioni per il 2023 e di cinque per il 2024. In totale per il momento fanno 7 milioni di euro.
Il bacino dei Tis (Tirocini di Inclusione Sociale) in Calabria è composto da 4066 persone impegnate perlopiù negli Enti locali con il 71,49 % tra i 41 e 60 anni di età e ben 705 soggetti con oltre 61 anni di età. Facendo qualche rapido calcolo se dividiamo l'ammontare della dotazione finanziaria per 4066 il risultato fa esattamente 1721 euro a testa. Un po’ troppo poco per garantire un contratto a tutti e soprattutto in tempi celeri. Per questo c’è chi pensa che più che inclusione si corre il rischio di una illusione sociale.