Nel pomeriggio la restituzione dei beni ai comuni. La società che gestisce l'impianto da 80 anni si è apposta, mentre sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese denunciano l'atto illegittimo
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È di questa sera la notizia diffusa dalla Sateca, in cui si comunica la fine dell'attività delle Terme Luigiane. La decisione, stando alle parole della stessa azienda che gestisce da oltre 80 anni gli impianti, sarebbe da ricondurre ai sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, paesi tirrenici sui quali le stesse terme sorgono.
Sateca si oppone all’acquisizione
Parole forti quelle della Sateca, che parla di «inaudito sopruso», circa la restituzione dei beni di proprietà comunali e le sorgenti nei riguardi dei due comuni, i quali hanno proceduto, proprio questo pomeriggio, all'acquisizione del compendio delle Terme Luigiane. I vertici dell'azienda, seguiti dai legali a e da alcuni dipendenti, si sarebbero opposti a tale acquisizione dei beni, causando momenti di confusione davanti ai cancelli degli impianti, durante i quali un agente della Polizia locale è rimasto ferito ed ha dovuto ricorrere a cure mediche in ospedale. Un atto illegittimo per Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, rispettivamente sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, che al momento si trovano negli uffici delle autorità giudiziarie presso il Tribunale di Paola per denunciare i gravi fatti avvenuti.
Terme Luigiane come bene pubblico
I due amministratori, più volte hanno precisato che non restituendo i beni di proprietà dei comuni e le sorgenti, allungando così i tempi, la Sateca sta impedendo di concludere l’iter di redazione del bando pubblico per l'affidamento in concessione dei servizi termali. Per Tripicchio e Rocchetti, infatti, le Terme Luigiane sono un bene pubblico che deve essere tutelato, lasciando fuori ogni tipo di interesse da parte del privato, che oltretutto, negli anni, non ha saputo occuparsi delle aree e delle strutture come i due comuni si sarebbero aspettati.