Tavoli già prenotati, scorte già arrivate. E ora salta tutto per i ristoratori che speravano proprio in questi giorni per dare ossigeno ai bilanci già messi a dura prova dopo più di un mese di chiusura. «Mi viene da piangere, siamo veramente distrutti, non sappiamo come uscire da questa situazione». Francesco Bitonti gestisce una braceria a Cosenza, oggi è arrivata una grande quantità di carne pronta per la frollatura nella cella frigorifera.

Per il pranzo di Natale aveva già qualche prenotazione, ma questa nuova chiusura  ha scombinato tutti i piani di attività. «Ci hanno fatto riaprire solo per qualche giorno, per noi ha significato investire un bel po’ di soldi per l’approvvigionamento, pagare le fatture. Ed ora ci richiudono, non va bene. Anche perché il ristorante non è luogo di assembramento, per cui non credo che noi potevamo creare dei problemi».

«Io avevo già 20 persone prenotate per i pranzi del 25 e del 26. Ed anche per il primo di gennaio avevo qualche prenotazione. Causa covid abbiamo dovuto dimezzare i coperti, ma comunque il locale sarebbe stato pieno». Prenotazioni già prese e  posti quasi al completo nei giorni di festa anche nel locale tipico di Francesco Presta, nel centro storico di Rende. Ora toccherà disdire tutto, ma l’amarezza è tanta. Lo Stato ci manda questi contentini che non ci bastano neanche a pagare le bollette. «Con grandi sacrifici cerchiamo di restare a galla, ma con questo nuovo provvedimento ci hanno gambizzato».