Sul piede di guerra alcuni cittadini del cosentino che annunciano battaglia contro l’imminente avvio del cantiere per la costruzione del terzo Megalotto della statale 106 ionica che dovrà collegare Cassano allo Ionio con Roseto Capo Spulico. Un tracciato da 38 chilometri già appaltato per 1 miliardo 237 milioni di euro, i cui costi, la cui funzionalità e il cui impatto ambientale non convincono neppure gli attivisti di R.e.t.e. (Rete autonoma Sibaritide e Pollino per l’autotutela), i primi ad avere annunciato battaglia per impedire l’avvio dei lavori.

 

A snocciolare i numeri del progetto è Alessandro Gaudio secondo cui l’importo per realizzare il tracciato è esagerato. Basti pensare che la strada costerà 33 milioni di euro al metro. “Eppure ci sarebbero soluzioni alternative” ricorda un altro attivista del movimento. Ben due tracciati, uno di questi è la vecchia statale, le cui corsie, a parere del movimento R.a.s.p.a. potrebbero essere ampliate. Ciò permetterebbe un notevole risparmio ed eviterebbe la realizzazione dell’opera. Altre associazioni hanno avviato analoghi ricorsi al Tar per impedire la costruzione di un’arteria da molti definita inutile. “Intraprenderemo ogni via legale pur di “sabotare” la strada”, riferisce Gaudio, che come primo atto sta girando in lungo e in largo per informare la cittadinanza sulle ricadute negative che il tracciato porterebbe al territorio sia a livello turistico, paesaggistico, che economico.


In alcuni tratti infatti il progetto prevede vere e proprie muraglie alte fino a tre metri che di fatto oscurerebbero il paesaggio.