«Condotta grave ai danni dei lavoratori impiegati dal 2007 con contratti a tempo determinato; violazione dei diritti costituzionalmente garantiti; costrizione nei confronti dei lavoratori di rinuncia ad ogni azione e diritto per un contratto a tempo determinato; necessità dell’azienda concessionaria di assicurare standard qualitativi servizio aeroportuale con personale formato e professionalmente preparato ; stato di soggezione e timore». E’ questo l’ampio oggetto dell’esposto formulato dal sindacato Confintesa e presentato alla Procura della Repubblica di Catanzaro e a quella di Lamezia Terme, al ministero dei Trasporti, alla Direzione generale per gli Aeroporti ed il Trasporto aereo, al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, all’Ente nazionale per l’Aviazione Civile, all’Autorità nazionale Anticorruzione, al prefetto di Catanzaro e alle segretaria di Cgil, Cisl e Confintesa.

 

Oggi in conferenza stampa il segretario territoriale Catanzaro Lamezia Mimmo Gianturco e l’avvocato Luisa Cimino hanno illustrato le motivazioni della denuncia. I lavoratori stagionali in forza alla Sacal sono stati lasciati a casa da settembre, ricordiamo, dopo avere operato nello scalo anche per tredici anni, sostituiti con personale attinto da agenzie interinali. Da qui la protesta per essere assunti e stabilizzati ma l’accordo raggiunto tra la società aeroportuale e Cgil e Cisl ha infranto le loro speranze e portato da un lato Ugl e Uil ad abbandonare il tavolo e dall’altro Confintesa a fare un esposto in Procura. In buona sostanza, il compromesso firmato da Cgil e Cisl prevede la rinuncia ad ogni azione legale da parte dei lavoratori oua, operatori unici aeroportuali, nuovi contratti ma sempre a tempo determinato, per 6 mesi, nei prossimi 2 anni e solo per chi ha iniziato ad operare in Sacal tra il 2007 e il 2011. «Abbiamo chiesto l’intervento di Prefettura, Procura e Ministeri per non aggravare ulteriormente la situazione dei lavoratori – spiega Gianturco – in questo momento sono mortificati si trovano a dovere accettare quasi un ricatto».

 

Per l’avvocato Cimino è gravissimo che i lavoratori non sappiano con certezza a che cosa dovranno rinunciare durante la firma dei nuovi contratti, previsti per domani: «Si è fatto un passo indietro perfino rispetto ai precedenti accordi e soprattutto a precedenti verbali e riunioni in cui Sacal Gh aveva parlato di stabilizzazioni. Oggi delle stabilizzazioni non c’è più traccia. Inoltre, Confintesa che rappresenta 21 lavoratori non è stata messa al corrente del verbale stilato il 6 febbraio». Tra le anomalie segnalate in conferenza stampa il fatto che l’accordo raggiunto sarebbe stato sottoscritto da due sindacati, Cgil e Cisl, ai quali i lavoratori non sarebbero iscritti. «I lavoratori per necessità e per bisogno - ha sottolineato il segretario Confintesa Gianturco - si trovano costretti a firmare qualcosa di cui a meno di 24 ore dalla firma non conoscono nel dettaglio il contenuto».

 

 

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