VIDEO | La tesi è confermata dal commissario Arcea Salvatore Siviglia. Il vicesindaco di Corigliano-Rossano Claudio Malavolta attacca la Regione: «Esiste solo il porto di Gioia Tauro»
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La Sibaritide si conferma locomotiva economica della Calabria, ma paga il costo della mancanza di infrastrutture. Il tasso di produttività si riscontra dalle percentuali dei fascicoli che transitano in Arcea, organismo che lavora le pratiche delle contribuzioni in Calabria, circa 120mila aziende la maggior parte delle quali provengono dall’area jonica cosentina. Gli imprenditori devono fare i conti, tuttavia, con le inefficienze di Stato.
Tratta ferrata, traffico su gomma e vie del mare determinano lungaggini nei tempi di trasporto. Non si investe sull’aeroporto di Crotone il più vicino alla Sibaritide e mal collegato. In Calabria tutto ruota attorno al porto di Gioia Tauro, fa sapere il vicesindaco Claudio Malavolta, e nulla si intravede per i porti di Corigliano-Rossano e Crotone verso cui urgono significativi investimenti.
Spariti dalla programmazioni i porti di Corigliano-Rossano e Crotone
«Ci chiediamo dove sia la programmazione per il porto di Corigliano-Rossano e aggiungiamo anche per gli altri porti calabresi. Ad oggi, afferma Malavolta, non sappiamo quasi nulla della rete portuale calabrese ma scopriamo di consistenti investimenti su Gioia Tauro. Come amministrazione comunale siamo perplessi per la direzione presa dalla Regione e anche per il silenzio degli svariati parlamentari, senatori, sottosegretari in maggioranza al Governo e che dovrebbero rappresentare anche il nostro territorio. La Regione ha deciso di investire solo sul porto di Gioia Tauro? Mi auguro che si assuma la responsabilità delle sue scelte, la responsabilità di decidere di rinunciare ad avere una rete portuale di tutta la regione Calabria. Gli altri porti calabresi possono svolgere un ruolo molto importante in ambito regionale e nazionale. Invece si decide di ignorarli rinunciando così alla possibilità di uno sviluppo armonico dei trasporti marittimi regionali e snobbando gli sforzi ambientali e le risorse economiche impiegate per la loro realizzazione».