È un rapporto in chiaroscuro quello sulle costruzioni in Calabria nel 2017. La presentazione alla sede Associazione nazionale dei costruttori a Catanzaro
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È in affanno il settore del mattone in Calabria. E' il dato emerso dal rapporto sull'industria delle costruzioni nel 2017 presentato dal presidente regionale Ance a Catanzaro Francesco Berna e dal direttore del centro studi di Ance Flavio Monosillo, alla presenza dell'assessore regionale ai lavori pubblici Roberto Musmanno. «Veniamo da 10 anni di crisi che ha portato il nostro settore a perdere oltre il 40% della forza lavoro - ha affermato il presidente Berna - e oltre il 40% delle imprese. A questo hanno concorso purtroppo il momento congiunturale, che è stato prima di carattere internazionale, ma anche l'incapacità di spesa da parte della pubblica amministrazione a tutti i livelli». Alla disponibilità delle risorse quindi per il presidente Ance Calabria, non corrisponde una adeguata programmazione. Incapacità dovuta ai limiti delle pubbliche amministrazioni e alla burocrazia. «Ci rendiamo conto che c'è un problema gigantesco di procedure amministrative. E' necessario modificare in tempi rapidi il codice degli appalti, e in questo come Ance ci stiamo impegnando, e snellire tutte quelle procedure burocratiche che arrivano a far impegnare, dal momento in cui si pensa un'opera al momento in cui si realizza, dai 4 ai 15 anni se si tratta di una grande opera».
Crollo del 90% nel settore privato
Il rapporto, che evidenzia una lieve crescita del numero dei lavoratori nel settore, pur rimanendo molto bassi rispetto al passato, registra un segno meno anche per quanto riguarda il settore privato. «Da 500 milioni di euro di finanziamenti l'anno destinati alle imprese nel 2007, per fare attività di sviluppo immobiliare - ha aggiunto Berna - siamo passati ai soli 50 milioni del 2017 con un severo crollo del 90% nei finanziamenti destinati ai mutui edilizi». Per il presidente dell'associazione dei costruttori «è necessario dunque intervenire in temi rapidi sui colli di bottiglia attraverso modifiche normative e la creazione di task force che dal punto di vista amministrativo riescano a mettere mano ai blocchi nella spesa pubblica».