Ci si avvia a grandi passi verso una nuova stagione di stabilizzazioni nel comparto sanitario. Potranno accedervi i precari che finora non avevano maturato i requisiti, prorogati al 31 dicembre 2023, e coloro che in passato non avevano potuto partecipare alle procedure perché assunti con contratti atipici.

L'accordo sindacale

È questo il primo risultato raggiunto dai sindacati della funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil che questo pomeriggio hanno sottoscritto un accordo con i rappresentanti del dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria. Il riavvio del dialogo interrotto ha portato verso la ricostituzione di tavoli tematici, nell'incontro pomeridiano affrontato il nodo delle stabilizzazioni del personale sanitario.

I piani dei fabbisogni

Il dipartimento si è impegnato a sollecitare le aziende ad una revisione dei piani dei fabbisogni in fase di redazione, così da includere anche i dipendenti assunti con contratti precari. Entro il 20 di aprile ci sarà da avviare una ricognizione sul personale per procedere successivamente alla pubblicazione di avvisi a cui potranno partecipare i dipendenti che hanno maturato i requisiti.

Scorrimento delle graduatorie

Si allargano, dunque, le maglie per accedere alle corsie ospedaliere con un contratto stabile, anche grazie alle nuove norme introdotte dal Milleproroghe e dalle legge di Bilancio che hanno posticipato i termini per la maturazione dei requisiti e ampliato la platea dei coloro che possono aspirare alla stabilizzazione. Si è concordata, inoltre, la necessità di scorrimento delle graduatorie vigenti e dell'assunzione di nuovo personale.

Cisl Fp

Soddisfazione è stata espressa dai sindacati al termine dell'incontro. «Abbiamo discusso della stabilizzazione di quel personale che era stato assunto per fronteggiare l'emergenza covid, ma non solo quello perché ci sono professionisti che tuttora hanno un rapporto di lavoro indefinito» ha chiarito Luciana Giordano, segretaria Cisl Fp. «Pertanto, i piani dei fabbisogni vanno perfezionati e sulla base delle risultanze di questi piani dobbiamo procedere con lo scorrimento delle graduatorie, altre forme di assunzioni compresi i concorsi».

Uil Fpl

«Aspettavamo da tempo questo incontro» ha chiarito Walter Bloise, segretario Uil Fpl. «Ci sono grandi carenze in tutte le aziende sanitarie, è vero che sono state fatte tante assunzioni nell'ultimo anno ma ci sono state anche tantissime quiescenze. Pertanto è necessario completare tutti i processi assunzionali: ci sono gli idonei delle graduatorie, ci sono i precari covid che hanno prestato un servizio fondamentale. Chiediamo che questo personale venga velocemente assunto».

Fp Cgil

«Abbiamo riaperto le relazioni sindacali lo scorso marzo, un incontro durante il quale abbiamo approfondito l'atto aziendale di Azienda Zero e le problematiche di gestione del personale del Suem 118 che in questo momento è transitato in Azienda Zero ma ha ancora aspetti gestionali da riordinare» ha aggiunto Alessandra Baldari, segretaria Fp Cgil. «Si è concordato con il commissario di Azienda Zero di redigere un regolamento insieme all'Asp di Cosenza per una gestione ordinata del personale. Per quel che riguarda Azienda Zero ancora siamo ancora ben lontani dal poterla considerare a regime, si procederà al reclutamento».

Azienda Zero, ancora ferma

Ed è proprio questo il principale argomento di discussione: l'acquisizione del personale per mettere finalmente in moto la macchina dell'ente di governance, ancora fermo ai box e soprattutto con quali modalità. Al momento al vaglio due opzioni: procedure di mobilità di personale delle aziende sanitarie e ospedaliere, già in parte esperite dal precedente commissario, Giuseppe Profiti, ma con esiti non proprio esaltanti o nuove assunzioni tramite concorso.

Personale proprio

Sul punto la Cisl ha espresso forti perplessità: «Abbiamo detto chiaramente che Azienda Zero o si dota di personale proprio e, quindi, reclutando specialisti nelle materie che servono ad avocare a sé quelle funzioni che finora le aziende sanitarie non hanno saputo gestire in maniera efficiente ed efficace o non ha proprio ragione di esistere» ha chiarito senza tanti giri di parole Luciana Giordano.

Risanare i deficit gestionali

«È impensabile istituire una azienda senza personale che dovrebbe delegare funzioni a quelle aziende in sostituzione delle quali Azienda Zero è stata istituita. Aziende sanitarie e ospedaliere che hanno dimostrato di non avere il patrimonio di competenze al loro interno per poter sovraintendere a quelle procedure amministrative, informatiche e di digitalizzazione oggi richieste per affrontare la sfida del Pnrr. Azienda Zero potrà essere uno strumento valido per risanare i deficit registrati nella sanità calabrese ma solo a condizione che abbia personale proprio».