Non c’è soddisfazione nella Uil Calabria che oggi può affermare “l’avevamo detto”. A inizio luglio scorso, in un’apposita conferenza stampa, i vertici del sindacato avevano avvisato su indicatori che segnavano ritardi in relazione alla messa a terra di progetti Pnrr nella nostra regione.

Leggi anche

I dati della conferma

«I dati pubblicati dal Centro Studi della Camera dei Deputati, per fortuna non sono affatto definitivi – esordisce ai microfoni del nostro Network la segretaria regionale Mariaelena Senese -. Non è un dossier sui 200 miliardi complessivi di risorse ma dati parziali, quindi risultano parziali anche i dati legati alla Regione Calabria. Si parla di 5 miliardi e 200 milioni quando sappiamo bene che quelle risorse ammontano per la Regione Calabria a circa 10 miliardi, 9 miliardi e 900 milioni per la precisione. Il passaggio urgente da fare sarebbe fare entrare le parti sociali nelle cabine di regia istituite presso le Prefetture».

La grande beffa

Così mentre il Governo nazionale gonfia il petto per la nuova tranche di fondi ottenuti, in Calabria, dove c’è poco da esultare, si consuma un paradosso che per gli enti locali diventa addirittura beffardo. «Da una parte – specifica la segretaria Uil Calabria - si accentra parlando di Autonomia, dall'altra parte si decentra dando queste immani risorse ai nostri Comuni; e sappiamo bene in quale situazione versino, sottorganico da tanto tempo e senza turnover. La nostra proposta prevede un piano straordinario di assunzione in deroga. Del resto parliamo di 10.919 progetti, di questi solo 4454 ad oggi sono validati,  siamo solo al 40% dei progetti».

Sanità e tagli

Due le critiche più sferzanti che Uil Calabria muove. «Tanto è stato dato dal punto di vista infrastrutturale – aggiunge Senese -, molto manca sul servizio sanitario e c'è un'altra cosa da precisare. Il Governo taglia le risorse ai Comuni più virtuosi e questo significa che tanti progetti legati alle infrastrutture preparano la strada ad altrettante incompiute».