Al fine di impedire il licenziamento dei 56 lavoratori della Port Agency di Gioia Tauro, il sindaco della città del Porto Aldo Alessio richiede un incontro urgente e scrive al ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, al prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro e al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio Andrea Agostinelli.  

«Come ben sapete il 27 di aprile cesserà di esistere la Port Agency nel Porto di Gioia Tauro, a suo tempo costituita per impedire il licenziamento di 217 lavoratori portuali e che, in questi anni, ha svolto un compito importante e fondamentale nel porto di Gioia Tauro avendo fornito circa 9.000 giornate lavorative – scrive nella missiva Aldo Alessio -. Infatti, la Port Agency è stato un polmone di manodopera fondamentale e flessibile, utilizzato dai terminalisti per sopperire nei momenti di maggiori picchi alla necessità di utilizzare più personale lavorativo alla bisogna. Un porto moderno e innovativo com’è appunto quello di Gioia Tauro, se vuole competere sul mercato internazionale e mondiale, non può prescindere di utilizzare questo importante strumento di flessibilità che disciplina l’uso delle maestranze portuali in assenza dell’art. 17 della legge 84/94 che disciplina, appunto, la fornitura di lavoro portuale temporaneo nei porti».

La salvaguardia del lavoro degli iscritti alla Port Agency e della dignità delle proprie famiglie è una prerogativa basilare. «Capirete, altresì, che viviamo in un territorio ad alta densità mafiosa e non possiamo permetterci più il lusso di perdere un solo posto di lavoro, altrimenti il rischio è che si indebolisca ulteriormente il già debole tessuto democratico presente in questo territorio dove, assieme alle luci, ci sono altrettante ombre inquietanti – sottolinea Alessio -. Ciò quanto sopra premesso, con la presente chiediamo, quindi, un incontro urgente, finalizzato a trovare la giusta soluzione per impedire il licenziamento dei rimanenti 56 lavoratori del bacino della Port Agency di Gioia Tauro». Tante organizzazioni sindacali impegnate nella difesa dei diritti dei lavoratori, come Fit-Cisl, Filt-Cgil, ultratrasporti Uil, sono preoccupate e si battono per trovare una soluzione affinché la Port Agency non chiuda.