È come se la Regione avesse aumentato direttamente la Tari, la tassa comunale sui rifiuti. È quanto sostiene il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, che ha chiesto al presidente Mario Oliverio la convocazione di una riunione urgente con i Comuni calabresi. Sotto accusa c’è la delibera di giunta 344 del 25 luglio scorso, ma pubblicata e resa fruibile sul Burc un mese dopo, il 23 agosto, con la quale è stato deciso un considerevole aumento dei costi per il conferimento dei rifiuti, anche a carico di quei Comuni dove più alta è la percentuale di raccolta differenziata e che, in virtù dei risultati ottenuti, dovrebbero pagare di meno.

 

«Non sappiamo quali siano i motivi che hanno spinto la Regione ad adottare un provvedimento tanto contraddittorio che demolisce anni di politiche a favore della raccolta differenziata e, quindi, dell’ambiente - afferma Callipo in una nota -. La cosa più incredibile, infatti, è che i Comuni non sono stati né interpellati né avvisati in alcun modo. Questo non è comprensibile, sia da un punto di vista istituzionale che politico». Dopo la dura presa di posizione già espressa dal sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, dunque, Callipo si fa portavoce di un malcontento che sta contagiando molti primi cittadini calabresi.

 

«Prima di adottare una decisione così palesemente iniqua - spiega il presidente di Anci Calabria -, la Regione avrebbe dovuto confrontarsi con noi che siamo il primo avamposto istituzionale dei cittadini, direttamente colpiti dagli aumenti, perché la tassazione comunale sui rifiuti impone per legge la copertura del cento per cento a carico degli utenti. In altre parole, questi incrementi colpiscono direttamente le tasche dei cittadini. In questo modo ogni incentivo alla differenziata viene meno, ogni promessa di diminuzione della Tari diventa impossibile da realizzare. Come si può salvaguardare la credibilità delle istituzioni e dei rapporti corretti tra i vari livelli di governo se in un giorno di piena estate viene sfornato nell’assoluto silenzio un decreto così dirompente?».

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Un interrogativo che Callipo intende rivolgere direttamente ai vertici regionali.

«A nome dei Comuni calabresi e delle comunità che rappresentano, chiedo al presidente della Calabria di spiegarci e ascoltare le nostre ragioni – conclude la sua nota – organizzando una riunione a cui possa partecipare una delegazione di Anci Calabria e una rappresentanza delle amministrazioni comunali. È in gioco la coerenza stessa delle istituzioni».