L'assessore regionale all'Agricoltura Gallo: «Per sostenere maggiormente il comparto apistico regionale, chiederemo al ministero ulteriori risorse per far scorrere la graduatoria e finanziare le altre domande risultate ammissibili»
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«Più di 733mila euro per la valorizzazione e la promozione dell’apicoltura calabrese, a copertura di 107 domande di aiuto. Questi i numeri del bando relativo al Programma apistico 2021-2022, del quale, sul portale www.calabriapsr.it, è stata pubblicata la graduatoria provvisoria». È quanto si legge in una nota della Regione Calabria.
«Procediamo con tempestività alla ripartizione delle risorse assegnate dal Mipaaf, che quest’anno, in accoglimento delle nostre richieste- ricorda l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo - ha concesso alla Calabria circa 300mila euro in più rispetto alla passata stagione, così da sostenere con maggior efficacia l’opera di salvaguardia del patrimonio apistico regionale, che ad oggi conta 111.000 alveari censiti. D’intesa con il presidente Occhiuto – aggiunge Gallo -, non ci fermeremo qui. Per sostenere maggiormente il comparto apistico regionale, chiederemo al ministero ulteriori risorse per far scorrere la graduatoria e finanziare le altre domande risultate ammissibili».
«Intanto si parte dalla liquidazione delle 107 istanze - prosegue la nota - valutate positivamente ed immediatamente finanziabili, per un controvalore di 733.690,56 euro. I beneficiari sono istituti di ricerca, enti e forme associate di apicoltori in attività».
«Gli aiuti sono finalizzati alla realizzazione di interventi destinati a migliorare le condizioni di produzione e commercializzazione del miele, attraverso la riduzione dei costi, l'ottimizzazione della lotta agli aggressori e alle malattie dell'alveare ed il miglioramento del livello professionale degli addetti ai lavori. In particolare, sono previste azioni e sotto-azioni tese, tra l'altro, ad aggiornare e formare gli apicoltori; favorire una comunicazione finalizzata al corretto utilizzo di prodotti fitosanitari durante il periodo della fioritura ed alla diffusione delle buone pratiche apistiche; effettuare indagini sul campo per l'applicazione di strategie di lotta caratterizzate dal basso impatto chimico sugli alveari; fornire assistenza tecnica alle aziende; consentire l'acquisto di attrezzature per una migliore conduzione dell'apiario, per la lavorazione, il confezionamento e conservazione dei prodotti per l'apicoltura, l'esercizio del nomadismo e l'acquisto di api regine». Conclude la nota.