VIDEO | Gli interventi daranno dignità al luogo storico, ad oggi invaso dal degrado. Il delegato alla cultura della Città metorpolitana, Quartuccio: «Presto restituiremo il sito alla città»
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Il primo passo era stato tutelare il parco archeologico chiudendone i cancelli con un robusto lucchetto. Adesso l’area Griso Laboccetta nel cuore di Reggio Calabria, antico tempio, sta per avere una nuova vita, grazie ad un finanziamento di 80mila euro della Città metropolitana e ad un progetto di restyling che finalmente vede luce. Vi avevamo raccontato di un luogo storico invaso dal degrado, un luogo in cui, sopra antichi resti di una zona sacra alla dea Demetra e Persefone si giocava a pallone, si portavano a spasso i cani. Per non parlare della spazzatura presente proprio davanti.
Avevamo denunciato al delegato alla cultura della città metropolitana Filippo Quartuccio l’abbandono in cui versa il parco. Il delegato aveva inviato una lettera ai dirigenti dei settori interessati per segnalare i fatti. Ed una prima risposta era arrivata: la polizia locale aveva posto un lucchetto al cancello in modo che sia impedito l’accesso ai non addetti ai lavori. Come chiarisce Quartuccio, riconfermato delegato dal sindaco alla cultura: «La città metropolitana si è fatta carico si questo importante provvedimento, voluto dal sindaco e speriamo nel giro di brevissimo di poter restituire quest’opera ai cittadini. È stato pubblicato il progetto definito, pubblicato sull’albo online della città metropolitana, tra pochissimo ci sarà il progetto esecutivo e poi saremo in grado col settore edilizia di avviare le procedure di gara sul mercato elettronico della pubblica amministrazione».
Tante le novità: rifacimento dell’illuminazione, innalzamento di cancello e recinzione che erano talmente bassi da consentire facilmente l’accesso con un po’ di agilità, demolizione del palco fatiscente, rifacimento della passerella di legno ormai inservibile con una struttura in grado di resistere alle intemperie, ripristino della segnaletica. Insomma il necessario per riportare splendore nell’antico sito, con la speranza che possa essere parte di un percorso tra i siti archeologici cittadini, possibilmente in rete.