Le risorse del Recovery fund sono assolutamente insufficienti a colmare il gap che da sempre divide in due il Paese. «Il 37% delle risorse del Recovery fund non basta per il Sud, per ridurre il divario con il Nord servirebbe il 60%». Le parole del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà risuonano come richiesta d’aiuto e arrivano nel corso della conferenza per fare il punto sulle strategie di sviluppo urbano, dopo la tre giorni di studi tra gli addetti ai lavori a palazzo San Giorgio.

«Una tre giorni di appassionato lavoro di squadra – afferma il primo cittadino – con la finalità che questi 364 milioni di euro di investimenti si possano rendicontare nel modo più chiaro e trasparente possibile, in un’ottica di partecipazione per far comprendere le difficoltà con le quali si muove l’amministrazione – ed infine - fare un focus sullo stato dell'arte della programmazione 226 progetti in atto. Una città che programma che si deve risollevare dopo uno scioglimento del comune per mafia. Una ferita che si deve rimarginare».

Il sindaco poi insiste sul traguardo dei 64 milioni di euro per gli investimenti sul sociale sul welfare, sull’ inclusione. «Una cifra altissima – chiarisce - per la quale andiamo più orgogliosi di tutti e che ci consente di lavorare sulle sacche di marginalità presenti sulla città. La vicinanza agli ultimi si riesce a fare grazie ad una corretta programmazione delle risorse. Tutto si può migliorare, implementare».

 

Ma, aggiunge «Tutto ciò non basta, considerato il momento storico che stiamo vivendo: lancio un appello alla classe dirigente politica nazionale le risorse del Recovery per il Sud non sono sufficienti. Il tetto 37% non ha le caratteristiche per colmare il gap con il resto del Paese. Soprattutto nel Recovery sono inserite risorse che arriveranno comunque. Dai dati del rapporto Svimez per una corretta proporzione tra Nord e Sud ci spetterebbe il 60%. È una battaglia che va giocata ora che il governo deciderà come investire le risorse».