Bisognerà guardare con sospetto chi prospetta un nuovo miracolo economico. Un modo per illudere i cittadini, dicendo che verranno cancellati tutti i problemi
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Recovery Plan e Pnrr, la prima delusione per la Calabria c'è già stata e spieghiamo il perché. Non prima di aver precisato come i finanziamenti in arrivo non siano mica bruscolini e con una loro sapiente gestione si potrebbero eliminare se non tutte, almeno buona parte della tare ataviche di una terra frenata da molteplici fattori negativi per così dire endemici.
Comunque sia, i più convinti fra i meridionalisti in perfetta buona fede, qualche politico al solito pronto a intestarsi il merito anche di una bella giornata di sole e un po' di esperti locali di argomenti economici, mesi fa e anche di recente avevano esultato - condividendo la loro grande gioia con i cittadini attraverso la stampa, per una dotazione pari a circa 15 miliardi di euro decisa in favore delle istituzioni territoriali calabresi. Cifra enorme così determinata, seppur con la possibilità di piccoli aggiustamenti: dei circa 210 miliardi inviati dall'Europa (cifra poi implementata dallo Stato italiano), il Governo ne avrebbe assegnato poco meno del 75% al Sud.
Che, quindi, ne avrebbe avuto più o meno 150, di miliardi, di cui il 10% riservato alla Calabria. Calcoli ufficiosi apparsi ieri parecchio diversi rispetto a quelli ufficiali. Tanto che, pur a fronte di una somma complessiva da ripartire come premesso salita a 222 miliardi grazie all'aggiunta del fondo complementare nazionale, sono suonati come la prima 'doccia fredda', sempre in rapporto alle aspettative sia chiaro, facendo emergere - lo ribadiamo - coefficienti molto differenti. Basti pensare, infatti, che dei 222 miliardi di euro a disposizione per l'intero Paese, la fetta per il Meridione sarà pari al 40% di cui il 'solo' 5% dato alla Calabria a cui insomma arriverà poco più di un terzo dei 15 miliardi inizialmente ipotizzati, anzi secondo qualcuno assodati.
Prospettazione davvero ottimistica, quest'ultima, che aveva portato a immaginare la risoluzione di ogni problema per la regione, a patto come ovvio di impiegare bene questo fiume di denaro. E, in particolare, di tenere lontano la 'ndrangheta che immaginiamo si stia fregando le mani scalpitando per allungare i suoi tentacoli su una simile "gran massa di piccioli", malgrado come premesso se ne attendeva forse molti di più al pari della gente onesta sulla base di quanto detto a proposito delle anticipazioni. Resta il fatto, lo ripetiamo semmai ce ne fosse bisogno, che 5, 6 o addirittura 7, miliardi rappresentano una provvidenziale elargizione nei tempi correnti.
Attenzione, però, a chi ha promesso di tutto su tale base: dalla stabilizzazione di migliaia di precari a una mobilità interna, e soprattutto verso le altre aree del Paese, da… favola e via dicendo. Perché, ancora si deve partire, e già si è scesi a un terzo rispetto a quanto previsto.
Ma c'è di più: non si dimentichi come le risorse in arrivo siano vincolate e dunque non impiegabili a piacimento in questo o in quel settore. Altro aspetto che determinati soggetti stanno sottacendo forse per lasciar scaltramente intravedere alla gente un nuovo miracolo economico nient'affatto realistico.