VIDEO | Il consorzio regionale per le attività produttive al centro di una riunione tra il presidente Oliverio e le organizzazioni sindacali che hanno chiesto che venga messo in liquidazione in caso di mancato accordo per i lavoratori
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«Lavoriamo nell’area industriale. Ci occupiamo dell’acqua, delle fogne, dei depuratori. Il nostro è un lavoro essenziale ma da tre anni, da quando è nato il Corap, non c’è stato nessun risultato. In più non percepiamo lo stipendio da quattro mesi». Quale futuro per il Corap, consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive? Continua a chiederselo anche oggi Pino Ruggeri, e con lui tutti i lavoratori, al termine del tavolo al decimo piano della Cittadella Regionale a Catanzaro tra il governatore Mario Oliverio e le sigle sindacali. È una situazione di non liquidità quella dell’ente, nato dalla fusione tra i consorzi Asi di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria, che rischia, da qui a breve, di diventare irreversibile mettendo a repentaglio il futuro occupazionale dei circa 100 dipendenti.
Tra una settimana un nuovo tavolo
«Tutte le organizzazioni presenti al tavolo, all’unanimità, abbiamo chiesto che il Corap a questo punto venga messo in liquidazione – ha affermato Luciana Giordano, segretario generale Cisl Fp Calabria - che i servizi vengano affidati ad altri enti se non addirittura internalizzati dalla stessa Regione e, soprattutto, il punto fermo è la salvaguardia dei livelli occupazionali». «Questa riunione serviva molto tempo prima - ha aggiunto Fabio Carvelli, Rsa Uil –. Ci siamo comunque dati appuntamento a breve perché il consulente dell'ente Giorgio Sganga ha chiesto pochi giorni per avere un quadro più completo della situazione dal punto di vista giuridico. Dopodichè si deciderà se procedere con la liquidazione o con una soluzione diversa e meno invasiva».
La volontà politica
Secondi i sindacati pare dunque che la volontà politica di salvare l’ente ci sia. «Il presidente Oliverio è stato perentorio su questo – ha spiegato Elio Bartoletti segretario Uil Fpl Calabria – non ha dubbi sul fatto che i servizi devono essere garantiti e i livelli occupazionali vanno tutelati. Ci aspettiamo risposte non veloci ma immediate». «Alla fine si sono fissati tre punti – ha aggiunto Aldo Libri segretario regionale Sul – il primo è che i livelli occupazionali vanno garantiti tutti. Il secondo: c’è bisogno di un ente di gestione delle politiche industriali in Calabria. Il terzo: c’è bisogno di una lavorazione sulla depurazione che renda la Calabria appetibile dal punto di vista turistico. In base a questo ci sono degli step che avverranno nei prossimi giorni, almeno questo è l’impegno, e a quel punto saremo in grado di valutare anche che direzione prende il Corap».
L'appello a Oliverio
«Siamo parzialmente soddisfatti – ha chiarito Bruno Talarico della segreteria regionale Fp Cgil Calabria – si è preso atto della gravità del problema e ci aspettiamo soluzioni a breve termine. E’ importante capire che sarà fine farà il servizio e soprattutto l’azienda». «Noi ci sentiamo quasi in un obitorio – ha commentato Gaetano Giuseppe, dipendente del Corap -. Chiediamo che il presidente Oliverio si metta una mano sulla coscienza, glielo diciamo con il cuore in mano a nome dei 110 dipendenti del Corap, non ci può lasciare in mezzo a una strada».