Ultimare la grande incompiuta per eccellenza, sfruttando le opportunità offerte dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Ad invocarlo i circoli di Fratelli d’Italia che da Locri hanno lanciato un forte appello al Governo Draghi affinché chieda all’Unione Europea l’inserimento della Statale 106 nella rete di trasporti continentale, necessario per ottenere i fondi utili per la messa in sicurezza e il potenziamento della superstrada ionica. L’emendamento è stato presentato dall’europarlamentare Vincenzo Sofo, il quale dalla Locride ha lanciato un ultimatum al premier. «Fino ad oggi – ha detto – il Governo non ne ha fatto richiesta e i termini per farlo scadono il 14 dicembre prossimo. È un’occasione da non perdere perché – ha rimarcato l’europarlamentare – lo sviluppo dell’Europa passa dall’Italia e quello nazionale passa dal Mezzogiorno».

Di concretezza nel fare uscire il territorio jonico dal limbo in cui si trova ormai da troppo tempo ha parlato Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, che ha ricordato le numerose battaglie in favore del territorio che l’associazione reggina ha promosso nel corso degli anni: «Dobbiamo svegliare le comunità e le persone – ha aggiunto – affinché sia portata a compimento la Statale 106 fino a Reggio perché così si rilancia lo sviluppo del territorio».

A dare un contributo tecnico alla discussione anche Francesco Calabrò dell’Università Mediterranea di Reggio, il quale ha evidenziato l’importanza di pensare strategie comuni per ottenere le risorse finanziarie del Pnrr. «La statale 106 da sola non basta, occorre circondarla di una serie di opere funzionali allo sviluppo di questo territorio. La strada è importante, ma per produrre sviluppo non è sufficiente e serve altro».