Quali opportunità possano essere colte con il Pnrr, senza dubbio l’acronimo più utilizzato ed abusato nel periodo post-Covid, hanno provato a spiegarlo nel Museo del Presente di Rende le sigle Federazione Riformista, Italia del Meridione, Attiva Rende e Movimento Noi, attraverso un dibattito più tecnico che politico, incardinato sull’articolata relazione introduttiva di Domenico Cersosimo. La carenza di una visione d’insieme degli interventi da finanziare, è per l’economista e docente dell'Università della Calabria, la criticità più evidente. Tale da mettere a rischio il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Piano.

Non è tardi per la spesa

«Perché - ha detto tra l’altro - il Piano di Ripresa e Resilienza fa calare tanti progetti dall’alto senza una connessione tra loro con il rischio che non abbiano impatto vero sul territorio. Bisogna allora creare un sistema dal basso per mettere insieme i singoli punti per realizzare buone opere in grado di migliorare la vita delle persone. Non è tardi – precisa l’economista - I progetti che sono partiti sono quelli già precedentemente inseriti in altre linee di finanziamento confluite poi nel Pnrr. Il grosso della spesa lo avremo nel 2024 e a seguire, nel 2025 e nel 2026». Soprattutto Cersosimo nutre forti dubbi sulla capacità delle amministrazioni locali di ribaltare lo schema del Pnrr «che mantenendo questa struttura agganciata a tanti singoli punti tra loro slegati, rischia di non impattare sul territorio – dice ancora l'economista – Perché le risorse sono calate dall’alto verso tanti progetti privi di una reale connessione tra loro. Bisogna allora creare una logica di sistema, una rete articolata ma rispondente ad una visione globale e di insieme. E non mi pare che la politica vada in questa direzione».

Prove di coalizione

Da qualche tempo le quattro sigle Federazione Riformista, Italia del Meridione, Attiva Rende e Movimento Noi si muovono in coordinata sinergia nell’organizzazione di appuntamenti di approfondimento delle tematiche di più stretta attualità, come nel recente dibattito promosso sul Piano Strutturale della città del Campagnano. In questa fase è prematuro parlare di cartello elettorale condiviso nell’ottica delle prossime amministrative, anche in considerazione delle vicende che agitano le stanze del Comune dove il bastone del comando è appena tornato nelle mani del vicesindaco Annamaria Artese. Ma senza dubbio questo gruppo, rappresentato in sala ed al tavolo dei relatori, tra gli altri, dai consiglieri comunali Sandro Principe e Mimmo Talarico, sta cercando dei punti di convergenza programmatica, lasciando una porta aperta per l’ingresso anche di altri soggetti del territorio.