VIDEO | Sit-in questa mattina all’interno del presidio ospedaliero Nicola Giannettasio. La mobilitazione organizzata dalla Fisascat-Cisl di Cosenza
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I lavoratori della mensa della Siarc tornano a incrociare le braccia. Lo hanno fatto questa mattina nello spazio antistante la mensa ospedaliera del presidio “Nicola Giannettasio” alla presenza del segretario generale Fisascat- Cisl di Cosenza Angelo Scarcello. Circa 50 gli addetti sparsi tra tutti i presidi sanitari dello jonio. Rivendicano la mensilità di febbraio e la tredicesima, mentre la retribuzione di gennaio 2021 è stata erogata solo pochi giorni fa ma dietro sollecitazioni.«È un andazzo non più tollerabile – denuncia Scarcello – non è pensabile che ogni qualvolta sono in scadenza le mensilità si debba scendere in piazza».
Il sindacalista sottolinea come tale comportamento aziendale sia divenuto un metodo: «È una situazione che non può più andare avanti così, se si considera che tra i dipendenti ci sono lavoratori con contratto part-time con retribuzioni bassissime». Molti dei lavoratori sono in cassa integrazione e, per lo più, monoreddito. Se la protesta di oggi non dovesse sortire alcun effetto si proseguirà con altre giornate di sciopero. Sarà coinvolto il Prefetto e il commissario dell’Asp di Cosenza. Si chiede, in sostanza, l’interruzione dei ritardi nei pagamenti degli stipendi vissuta ormai come una pratica consolidata. Secondo quanto riferisce il sindacalista il disagio nasce dai mancati pagamenti dell’Asp all’azienda e da qui i ritardi. «A fronte di tutto questo- continua il rappresentante della Cisl- a pagare le conseguenze non possono essere certo i lavoratori. Che hanno famiglie a carico». Una battuta, infine, sulla mancata strategia unitaria del sindacato confederale su questa vertenza:«Ognuno agisce autonomamente secondo le proprie politiche sindacali».