Il presidente della Regione analizza il lavoro finora portato avanti: «Investire nei collegamenti aerei extra nazionali ha portato ad un aumento degli arrivi. Questa la strada da percorrere»
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Il presidente della Regione Mario Oliverio, insieme al consigliere regionale Orlandino Greco, ha accolto i Consultori, gli esperti, i relatori e i rappresentanti istituzionali intervenuti alla riunione annuale della Consulta regionale dei calabresi all’estero in corso oggi e domani nelle sale della Cittadella a Catanzaro allestite con le opere di Franco Azzinari e Mario Naccarato, presenti all'iniziativa.
Il ruolo della Consulta
Dopo i saluti e l'intervento del vicepresidente dell'organismo Antonio Galati, è seguito un minuto di raccoglimento in cui Oliverio ha ricordato Italo Richichi, presidente della Federazione italiana circoli calabresi. «Abbiamo rilanciato la Consulta – ha affermato poi il presidente della Regione - percorrendo una strada diversa, approvando una legge che attribuisce all’organismo non solo funzioni consultive ma soprattutto propositive. Abbiamo imboccato una strada diversa perché i calabresi nel mondo sono i veri messaggeri delle nostre identità. In tal senso abbiamo programmato risorse importanti per affrontare e aggredire problemi che non sono stati mai affrontati negli anni passati, dando priorità all'accessibilità alla nostra regione, investendo nei collegamenti aerei extra nazionali che sono passati dagli 8 del 2014 a 32. Gli arrivi sono aumentati in modo esponenziale».
L'impegno della Regione Calabria
Il presidente Oliverio ha poi ricordato l’approvazione della legge sulla charteristica, la gestione unica degli aeroporti, l’ammodernamento della rete ferroviaria Jonica con un investimento di 650 milioni di euro, lo studio di fattibilità elaborato in collaborazione con le università per la realizzazione dell’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria. Ha ricordato l’attenzione e il sostegno della Regione nei confronti del grande gruppo imprenditoriale Hitachi per lo sviluppo e l’espansione dello stabilimento di Reggio Calabria che produce materiale rotabile innovativo per tutto il mondo. Ha parlato anche di investimenti importanti per incrementare e migliorare la ricettività che ha consentito di registrare l’anno scorso il record della presenza turistica. «Non solo – ha aggiunto il presidente – la nostra azione amministrativa ha puntato molto sulla valorizzazione dei borghi investendo 100 milioni di risorse oltre 36 milioni di euro per il recupero degli immobili. Stiamo investendo in direzione del patrimonio culturale - ha indicato ancora - anche attraverso un protocollo con le università che prevede un investimento di 128 milioni di euro per le borse di studio. Il 100% degli studenti inseriti nella graduatoria avranno la borsa di studio. Un altro grande risultato che voglio ricordare - ha detto ai consultori - è l'istituzione della Zona economica speciale, verificando già i primi segni positivi con l’export cresciuto del 34%. Inoltre abbiamo rivolto un bando alle Camere di Commercio all'estero: la prima volta di una regione italiana. Insomma - ha rimarcato il presidente Oliverio - un lavoro messo in cantiere che sta producendo risultati importanti con un obiettivo orientato sul percorso dell’internazionalizzazione, mantenendo le proprie identità».
Prospettive future
Nel terzo anno della Consulta regionale dei calabresi all’estero nominata dal presidente Oliverio sono state affrontate una serie di tematiche riguardanti anche progetti in corso e nuove prospettive della Consulta stessa, l’attivazione e la valorizzazione di nuove forme del network “Calabresi nel mondo” nel contesto di una società globale, gli accordi di cooperazione per la realizzazione di progetti con le Camere di Commercio. Nel corso di una tavola rotonda ci si è inoltre confrontati nel merito delle forme di comunicazione tra il sistema delle Consulte regionali e le funzioni del Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie) e sui progetti per la promozione dell’immagine. La Consulta è composta da 52 membri: cittadini calabresi o giovani discendenti residenti all’estero provenienti da Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Australia, Argentina, Colombia, Brasile, Uruguay, Canada e Stati Uniti.