Presidio davanti alla prefettura di Catanzaro contestualmente al sit-in a Roma sotto la sede del ministero del Lavoro per chiedere al Governo il reimpiego nel circuito dei centri per l'impiego
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Nuovamente in piazza i navigator affiancati dai sindacati Cgil, Cisl e Uil per chiedere al Governo di reimpiegare utilmente nel circuito dei centri per l'impiego i circa 170 lavoratori calabresi. Questo pomeriggio un presidio è stato formato sotto al sede della Prefettura di Catanzaro.
«La recente delibera di approvazione da parte della Regione Calabria del Gol, la Garanzia di occupabilità dei lavoratori, che stanzia 41 milioni di euro per una platea di oltre 27mila lavoratori in Calabria richiederebbe una forza lavoro stabile, qualificata e professionalmente all'altezza», ha chiarito Antonio Cimino segretario generale Nidil Cgil. «I circa 168 navigator presenti in Calabria hanno tutte queste caratteristiche. Il rischio vero del mancato potenziamento dei centri per l'impiego è che poi a gestire questi 41 milioni di euro saranno le agenzie per il lavoro, gli enti di formazione e il terzo settore assolutamente legittimate e deputate a farlo ma crediamo e pensiamo che unitariamente i centri per l'impiego siano lo strumento principe e i navigator hanno dimostraro di essere il braccio e anche la mente affinchè queste azioni di orientamento, di ricollocazie e riqualificazione vadano a buon fine».
Senza esito finora le interlocuzioni avviate dalle organizzazioni sindacali con il ministro del Lavoro e con il ministro della Funzione Pubblica che avrebbero dovuto costruire il perimetro normativo utile a consentire la ricollocazione dei navigator. Il presidio infatti oltre che sotto le sedi delle Prefetture calabresi è stato allestito anche a Roma al ministero del Lavoro: «Noi siamo in presidio questo pomeriggio - ha spiegato il segretario Uil Temp Calabria, Luca Muzzopappa - perchè stiamo richiedendo che si faccia seguito all'incontro assicurato dal ministro del Lavoro per trovare una soluzione occupazionale ai navigator. Siamo in un momento particolare in cui lo Stato anche grazie ai fondi del Pnrr dice di voler puntare sulle nuove politiche del lavoro ma nel frattempo solo Cgil, Cisl e Uil fanno un ragionamento di buon senso perchè pensiamo che sia sbagliato svuotare i centri per l'impiego di quelle figure che invece sono formate per rivitalizzare il mercato del lavoro».