VIDEO | La sindacalista, ospite negli studi di Cosenza Channel, ha dato la sua chiave di lettura dell'escalation di incidenti in Italia: «Per il profitto si risparmia sulle tutele. Quindi c’è un problema culturale»
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Nelle pieghe del Decreto Legge adottato nel marzo scorso dal Governo in materia di appalti, vi è una norma che riconosce al personale impiegato nella realizzazione delle opere o nello svolgimento dei servizi, «un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale maggiormente applicato nel settore e per la zona il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto». Detta così sembrerebbe una innovazione in senso positivo a favore dei dipendenti salariati. «Invece – denuncia Graziella Secreti, avvocato del lavoro e segretario confederale Cgil Cosenza – si tratta di un inghippo che potrebbe spalancare un’autostrada ai contratti pirata, perché il riferimento alla diffusione non tiene conto invece dell’elemento della rappresentatività. Basta quindi creare una contrattazione di comodo da applicare su vasta scala a livello numerico per superare le tutele degli accordi stretti dai sindacati confederati. I sindacati non si contano, si pesano. Questo provvedimento va in una direzione pericolosa sul piano della lesione dei diritti».
Morti bianche
Ospite di Cosenza Channel, Graziella Secreti ha dato la sua chiave di lettura alla escalation di incidenti sul lavoro in Italia: 369 le morti bianche nei primi cinque mesi del 2024. Gli stranieri i soggetti più a rischio: «Perché sono in condizioni di fragilità, di marginalità e di dipendenza dal datore di lavoro – spiega la sindacalista – Dipendenza creata dalla Legge Bossi-Fini che subordina il rilascio del permesso di soggiorno alla sottoscrizione di un contratto di lavoro. Per cui la conseguenza è che, per avere quel contratto di lavoro, il soggetto immigrato è disposto ad accettare qualsiasi tipo di condizione. L’episodio di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto tra atroci sofferenze dopo aver perso un braccio ed essere stato abbandonato per strada, è emblematico».
Legislazione e formazione pubblica
La legislazione italiana è all’avanguardia, ma la sua applicazione lascia a desiderare: «Ogni qualvolta accade un tragico evento si inaspriscono le sanzioni sull’onda dell’emotività. Ma nulla si fa sul piano della prevenzione. La vera deterrenza per le aziende che operano nell’alveo delle irregolarità non è la multa, ma il rischio di essere espulsi dal mercato. E poi bisogna darci un taglio con la logica della massimizzazione dei profitti che non può essere l’unico obiettivo dell’imprenditore. Per il profitto si risparmia sul costo del lavoro e sulle tutele. Quindi c’è un problema culturale».
Graziella Secreti ha parlato anche di formazione pubblica e poi del gran baccano mediatico innescato dal commento sessista e sicuramente infelice di Vittorio Feltri che ha tirato in ballo, utilizzandolo come termine di paragone, l’abbigliamento delle cameriere di Catanzaro. Nessuna levata di scudi invece, davanti alle condizioni lavorative delle cameriere e, più in generale, degli occupati nel settore della ristorazione e degli esercizi pubblici, dove non di rado, si registrano irregolarità: «Questo è un settore in cui si rimane poveri pur lavorando, perché i salari sono estremamente bassi e spesso si lavora per più ore rispetto al numero per le quali si è assunti e pagati».