L’intelligenza artificiale aumenta la competitività delle piccole e medie imprese, ma in Calabria il processo innovativo stenta a decollare; solo il 53 percento delle attività produttive può contare su almeno un livello base di digitalizzazione. In questo contesto si inserisce l’iniziativa ospitata da Confindustria Cosenza, dove ha fatto tappa il road show promosso da Piccola Industria in sinergia con Anitec-Assinform, Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology.

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Road show informativo

Si tratta di un ciclo di incontri promosso sull’intero territorio nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare le aziende rispetto alle opportunità offerte dalle nuove frontiere scientifiche. I lavori del seminario sono stati introdotti dai presidenti Giovambattista Perciaccante di Confindustria Cosenza, Daniele Diano del Comitato Piccola Industria Calabria e Fortunato Amarelli del Digital Innovation Hub Calabria. Sono intervenuti per Anitec-Assinform il vicepresidente Domenico Favuzzi ed il coordinatore del gruppo di lavoro sull’intelligenza artificiale Massimiliano Bellifemine. Le esperienze dal territorio sul tema sono state presentate dai rappresentanti di quattro aziende che già implementano nelle loro attività l'intelligenza artificiale. Si tratta di da Giovanni Caliò per Caliò Informatica, Sergio Aquino per Gestioni Innovative Italia srl, Salvatore Iiritano per Revelis e Sara Laurita per Wishinnovation. Sul tema della Via italiana per l’intelligenza artificiale è intervenuto il docente Gianluigi Greco, direttore del Dipartimento di matematica e informatica dell’Università della Calabria, coordinatore Task Force del Governo sull'IA, uno dei massimi esperti del mondo sul tema. I lavori, moderati dal direttore generale di Anitec-Assinform Eleonora Faina, sono stati conclusi dal Presidente Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni.

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Gap da colmare

L’intelligenza artificiale, è emerso dal dibattito, si pone al centro di un triangolo i cui vertici sono competenze, infrastrutture e tecnologie, intorno ai quali orbitano tanti altri elementi necessari a una corretta implementazione della digitalizzazione. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.

Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate. Sotto il profilo occupazionale «emergono le medesime preoccupazioni che hanno accompagnato altre rivoluzioni analoghe – ha detto Giovanni Baroni presidente di Piccola Industria – Ma le automazioni hanno sempre portato benefici, intervenendo solo sulle attività faticose e ripetitive, facendo guadagnare posti di lavoro in ambiti di maggior prestigio. Mi aspetto che l’applicazione alle imprese dell’intelligenza artificiale sortisca gli stessi effetti».