Per 129 ex dipendenti della Call&vall è ormai trascorso un anno dal licenziamento in quel di Locri. Avevano scelto di restare nella propria terra, dando dignità alla propria vita attraverso un lavoro onesto, in una delle realtà aziendali più grandi del territorio.
«Avevamo compreso da tempo che le cose non stavano andando nel verso giusto ma confidavamo nella nostra Azienda – racconta Filippo, uno degli ex dipendenti - in quella che per anni avevamo considerato la nostra famiglia, per cui avevamo fatto dei sacrifici, come si fa nelle proprie case».

Sindacati e lavoratori scesero in piazza per manifestare il proprio dissenso verso la decisione presa dall’azienda guidata dall’imprenditore Umberto Costamagna, chiedendo sostegno ed aiuto alla propria comunità e alle istituzioni. Un grido di aiuto rimasto inascoltato.

«Ricordo – prosegue Filippo - che partecipai a quella manifestazione fiducioso che sarebbe quanto meno servita a dare nuovo impulso alle trattative che erano in corso con i vertici aziendali e che la partecipazione della comunità tutta avrebbe smosso le acque. Ed invece fu un proprio e vero bluff. Perché – si chiede - abbiamo dovuto pagare noi per una scelta fatta da altri?».

Passata l’attenzione locale mediatica, è scemato l’interesse. Adesso l’appello è rivolto al governo Lega-5 Stelle. «Chiediamo un colloquio col Ministro Di Maio – chiosa Filippo – per capire insieme a lui se è possibile ridare un po' di dignità alle persone che sono state licenziate».