I dati del Dipartimento regionale Lavoro evidenziano anche il calo occupazionale per le donne a causa dell'emergenza sanitaria legata al coronavirus. I settori più penalizzati risultano turismo e agricoltura
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Il coronavirus fa crollare l’occupazione. «Nei mesi di febbraio e marzo 2020, si è riscontrata una contrazione di avviamenti pari a -20.734 nuove assunzioni» e «tra i settori più penalizzati nel primo trimestre 2020 ricadono agricoltura e turismo». I dati sono illustrati in una ricerca del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria dal titolo “I dati della crisi”, che ha l’obiettivo di «monitorare gli effetti che l’emergenza sanitaria provoca sul piano occupazionale, economico e sociale» nella nostra regione.
I dati del Dipartimento Lavoro
Nella ricerca, curata dal Laboratorio economico territoriale delle politiche del lavoro del Dipartimento regionale, si evidenzia in primo luogo che «gli avviamenti negli anni 2010-2020 su base mensile per il solo primo trimestre di ogni singolo anno registrano un andamento positivo a partire dal mese di gennaio 2020, che si è tradotto in un andamento negativo nel mese di febbraio, con una perdita di 1.550 unità rispetto all’anno precedente. Tale tendenza negativa – prosegue lo studio - si è pesantemente ripetuta nel mese di marzo, con una diminuzione di 3.995 unità, rispetto all’anno precedente, raggiungendo il minimo valore dell’intero decennio considerato».
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Meno 20mila assunzioni
Secondo il Dipartimento Lavoro della Regione Calabria «il dato più importante che consente di misurare i primi effetti dell’emergenza sanitaria consiste nella riduzione significativa degli avviamenti: da 38.344 del mese di gennaio si passa ai 17.610 di marzo, corrispondente a una contrazione pari a meno 20.734 nuove assunzioni, evidenziando un’accelerazione negativa nel mese di marzo 2020».
Crollano agricoltura e turismo
Inoltre, la struttura regionale rileva che nel primo trimestre dell’anno «si è accentuata una disparità di genere, a svantaggio delle donne, con una differenza, nel solo mese di gennaio tra maschi (22.696 avviamenti) e femmine (10.526 avviamenti) di ben 12.170 unità, pari al 53,6% in meno di donne occupate». Nelle conclusioni dedicate alle “condizioni attuali della crisi”, l’approfondimento rimarca che «la differenza a saldo tra avviamenti e cessazioni registrava una lenta ripresa nel 2019. Rispetto agli avviamenti negli anni 2010-2020 su base mensile, il dato di gennaio 2020 è il più alto del decennio. Nei mesi di febbraio e marzo 2020, si è riscontrata un’inversione al ribasso, con una contrazione di avviamenti pari a -20.734 nuove assunzioni. Tra i settori più penalizzati nel primo trimestre 2020 ricadono agricoltura e turismo».