I lavoratori percettori di mobilità in deroga chiedono lo sblocco dei fondi nazionali e regionali e oggi hanno dato vita ad una giornata di protesta attuando diversi presidi. A Reggio Calabria hanno manifestato prima a piazza De Nava e poi si sono trasferiti a palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale. A Gioia Tauro, invece, un centinaio di lavoratori hanno occupato i due svincoli dell’autostrada per alcuni minuti.

 

In tutta la regione sono circa 27 mila i lavoratori in mobilita', il cui sussidio è fermo al pagamento di marzo 2014.

 

"Chiediamo lo sblocco dei fondi ministeriali ma anche regionali, che sono in giacenza presso la agenzia di coesione nazionale, sono fondi Pac - ha detto il segretario regionale Nidil-Cgil Antonio Cimino - comunque attinenti alla Calabria. Il paradosso e' che il governo non manda i fondi ministeriali e fa ostruzionismo anche sui fondi regionali che sono solo in giacenza. Dal prossimo anno si aggiungerà anche il problema dello svuotamento del bacino. Usciranno gran parte dei lavoratori per effetto della legge Poletti, abbiamo necessità - spiega Cimino - di politiche attive del lavoro che consentano anche il ricollocamento dei lavoratori e rispetto a questa partita c'e' un impegno preso a novembre 2014 con l'allora sottosegretario Delrio, ci aveva promesso un tavolo nazionale che coinvolgesse la Regione Calabria e le parti sociali. Tavolo che e' stato annunciato ma non ancora mai convocato. Cosi' come le promesse fatte - conclude Cimino - dello sblocco degli investimenti infrastrutturali per la Calabria che potrebbero dare un po' di ossigeno alla regione".

 

Per la Cgil, “è necessario che il Governo nazionale trovi le risorse sia per i percettori in deroga che per i socialmente utili. Ma anche il Governo regionale deve costruire un piano di politiche attive per dare prospettive ai lavoratori per il loro reinserimento occupazionale. Andremo avanti nelle iniziative di lotta e di mobilitazione. E’ necessario avere subito risposte concrete e definitive”.