Non in grado di assicurare l’apertura per i prossimi mesi. Con questa brevissima e quasi criptica spiegazione il Comune di Lamezia Terme ha comunicato agli interessati che anche lo storico Teatro Grandinetti potrebbe chiudere i battenti, cadendo sotto l’affilata spada della terna commissariale. Ma se nel caso del Teatro Costabile e dell’Umberto, anche loro chiusi, la motivazione è legata alla mancanza di agibilità nel caso del Grandinetti è più complessa e anche più spinosa. Di mezzo c’è un braccio di ferro legato all’affidamento della gestione dei servizi e una sentenza del Tar a cui l’amministrazione sembrerebbe non volere dare seguito.

 

Francesco Grandinetti, ex proprietario del teatro e ora presidente della Ti.Gi, ha operato fino ad ora all’interno del teatro gestendone i servizi tramite proroghe di una vecchia aggiudicazione, nelle more che il Tar si esprimesse sulla sua esclusione dal nuovo bando fatto dal Comune. Ed il Tar a gennaio si è espresso, chiedendone la riammissione. Per tutta risposta da via Perugini gli è stata notificata l’annullamento dell’intera gara per vizi di forma. In particolare, la gara si sarebbe basata su una delibera di giunta e non di consiglio e al momento dell’espletamento vedeva attivi tre teatri comunali, mentre ora ne è rimasto uno solo attivo, il Grandinetti appunto, anche se non si sa per quanto.

 !banner!

L’annullamento della gara porterebbe infatti a doverne fare una nuova e quindi a vedere l’immobile chiuso per diversi mesi. E le associazioni non ci stanno. Sono state già private degli impianti sportivi, poi di due su tre dei teatri. Il Grandinetti è diventato quasi un baluardo da difendere con le unghie e con i denti. Ma Francesco Grandinetti è risoluto. A portare avanti la baracca fino ad una nuova aggiudicazione non ci sta. Chiede che venga rispettata la sentenza del Tar che lo ha ammesso alla gara a cui non era stato ammesso. A difendere le associazioni è sceso in campo anche l’ex consigliere comunale azzurro Francesco Ruberto che chiede che queste vengano tutelate dopo che sono state già private di diversi spazi in cui allenarsi ed esibirsi. E proprio con gli operatori culturali è previsto domani un incontro.