Lamezia, da dieci anni il centro Demetra al fianco delle vittime di violenza

VIDEO | La realtà, unico caso in Italia, nasce dalla sinergia tra pubblico e privato. Ancora tanta la paura delle donne a denunciare e i casi di maltrattamenti non accennano a diminuire

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di Tiziana Bagnato
10 maggio 2019
13:14

Dieci anni. Tanti ne sono trascorsi dalla nascita del centro antiviolenza Demetra. Primo caso in Italia di una realtà del genere in cui pubblico e privato siano entrambi presenti collaborando a pieno.In Demetra infatti sono operativi il Comune di Lamezia Terme e l’Asp ma anche la Comunità Progetto Sud, l’associazione Mago Merlino, il Cles, l’Aiaf e l’associazione Donne Medico. Dieci anni di attività sul territorio, di centinaia di interventi e consulenze, di donne strappate ai loro aguzzini e inseriti in contesti protetti. Ma solo ora il Centro è riuscito ad avere una sede tutta sua e rimanere a galla da un punto di vista economico non è semplice.

 


«Esistono dei fondi elargiti dalla Regione Calabria – ci spiega Anna Fazzari, psicologa e componente di Demetra - ma non vengono erogati sistematicamente e non sono sufficienti. Ecco perché la maggior parte del lavoro è frutto di puro volontariato e collaborazioni». Ventiquattro ore al giorno sono attivi due numeri per ricevere le chiamate di vittime di violenza. Richieste che non arrivano solo da Lamezia ma da tutta la Calabria. Una volta stabilito un contatto vengono attivati diversi canali che prevedono anche il supporto psicologico e medico e nel caso fosse necessario l’allontanamento dall’aguzzino. Ma lo step più difficile rimane ancora quello della denuncia. «Si ha paura di tanti aspetti– dice Fazzari – si teme di avere ritorsioni, che possa succedere qualcosa di male a loro o ai loro figli. Ma c’è anche il timore di essere isolate nell’ambito familiare, perché la famiglia, anche quella di appartenenza, traccia a volte un solco di isolamento nei confronti che osa denunciare un “fatto che dovrebbe rimanere nelle mura di casa”».

 

Una lotta quotidiana contro stigmi, pregiudizi, paure, per evitare che possano diventare una prigione: «Bisogna denunciare – spiega Fazzari - interrompere la spirale della violenza. Bisogna capire di non essere sole e che ci sono persone che possono accompagnarci in un percorso di rinascita e di recupero della propria dignità come persone». I numeri a cui contattare il Centro Demetra sono 800550403 e 3277872647

 

Giornalista
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