VIDEO | Dagli anni ottanta decine di palazzine Aterp attendono di essere terminate. Il finanziamento c’è ma è lotta contro il tempo per non perderlo
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Decine e decine di palazzine popolari mai terminate, grotteschi scheletri all’interno di una zona in cui si susseguono case popolari in rovina, abbandonate o occupate abusivamente e poi sigillate e mai restituite alla collettività. Dagli anni Ottanta questo è il paesaggio che domina un dedalo di vie all’interno del quartiere Savutano a Lamezia Terme. Nel 2013, sotto la Giunta Speranza, l’ottenimento di un finanziamento da ben 30 milioni di euro destinato ai progetti di riqualificazione delle zone degradate.
Il Progetto Sara (Savutano, Rigenerazione e Animazione) dovrebbe portare al completamento delle palazzine, creando oltre 150 appartamenti per più di 1200 posti letto. Ma non solo. Al piano terra sono previste attività ricreative e di animazione, asili nido e ludoteche. Tutto finalizzato a riempire di contenuti oltre che di persone una zona grigia di Savutano. Perché la restante parte dell’area sta assumendo una connotazione residenziale e di collegamento tra gli ex comuni di Nicastro e Sambiase. Eppure questi 30 milioni di euro a sei anni di distanza nelle casse del Comune di Lamezia non sono arrivati.
Nel 2014 il primo blocco del finanziamento per problematiche legate al patto di stabilità. Poi nel 2016 con la giunta Mascaro la ripresa del progetto e nel 2017 la revoca poiché giudicato difforme rispetto a quello approvato nel 2013. Infine, l’arrivo dei commissari e il nuovo cronoprogramma con una nuova dead line: entro marzo 2019 la progettazione definitiva ed entro la fine dell’anno l’espletamento della gara. Tempi tecnici stretti, specie se si prende come riferimento l’andatura con la quale stanno andando avanti le cose a via Perugini da più di un anno a questa parte. Il rischio è la revoca del finanziamento o il commissariamento del progetto. Un’ipotesi respinta da Rosario Piccioni (Lamezia Insieme) perché, speiga a laC News24, significherebbe un ulteriore spreco di risorse nonché un’emarginazione delle competenze presenti in Comune. Qualora ci dovesse essere il commissariamento, Piccioni invita a «tenere conto delle competenze e della qualità, non dell’appartenenza politica». Un’opportunità il progetto Sara che la città di Lamezia non può permettersi di perdere e sul quale Piccioni non ha intenzione di mollare la presa, tanto da avere nelle scorse settimane organizzato un incontro pubblico in città, alla presenza anche di Salvatore Orlando, autore del progetto originario.