La Sibaritide perde circa 200 posti di lavoro: la Pac 2000A, la più grande cooperativa del consorzio Conad, ha ormai deciso di lasciare la Piana e di spostarsi a Montalto Uffugo per ragioni, secondo quanto emerge, legate a una più conveniente disposizione logistica. La nuova sede di Montalto (in fase già di realizzazione) è in prossimità dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria. L’attuale di Corigliano Rossano, invece, è collocata nella zona dell’area industriale del Salice, a ridosso del solito trafficato e rischioso tratto della statale 106 jonica. La Sibaritide, dunque, continua a pagare pegno non solo con il sangue ( tanti i decessi sulla meglio conosciuta strada della morte) ma anche sul piano occupazionale. Per le imprese, d’altronde, il tempo è denaro.

Ad ogni modo non tutto è perduto. A parere del consigliere comunale Costantino Baffa che aveva sollevato, nel silenzio di tanti, la questione già nel luglio scorso ci sono le condizioni di giocarsi un’ultima chance: «Pur rispettando le scelte di una iniziativa privata, si potrebbe pervenire alla soluzione di lasciare una sede distaccata a Corigliano-Rossano, così da non perdere quei posti di lavoro che, comunque, costituiscono un indotto per il territorio. Oltre al fatto che ci saranno in futuro ben 200 lavoratori del posto, con tanto di aggravio di spese per ciascuno, che dovranno viaggiare da e per Montalto ogni giorno e costretti a macinare almeno 100 chilometri al giorno».

Il rammarico di non agire nell’interesse del territorio

Il rammarico del consigliere Baffa è dato dal fatto che in altre parti d’Italia quando i comuni perdono aziende con numeri di posti di lavoro importanti, prendono posizione a difesa e a tutela delle maestranze ma, anche, dell’indotto che ciò rappresenta. «Qui perdiamo 200 posti di lavoro e tutti tacciono. A mio parere il Sindaco Flavio Stasi avrebbe potuto contattare la Conad per verificare se ci potevano essere le condizioni di rivedere tale scelta e, comunque, di tenere in considerazione la possibilità di lasciare su Corigliano-Rossano una sede distaccata, percorso ancora oggi perseguibile. Almeno provarci!».

Altri comuni, della stessa provincia di Cosenza, quando sono venuti a conoscenza della decisione di Conad di lasciare Corigliano Rossano hanno persino messo a disposizione un’area al fine di ospitare il sito. «E qui invece - continua Baffa - lasciamo andare vie le imprese come se nulla fosse».