È una fase transitoria quella che sta attraversando la Zes Unica, istituita dal governo Meloni con il decreto legge 124 del 2023. La strategia che punta a restituire slancio allo sviluppo economico delle otto regioni meridionali, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise, deve ancora decollare con procedure in fase di lavorazione o di definizione da una parte o respinte dall'altra. Intanto le preoccupazioni che la governance accentrata della Zes potesse ritardare le autorizzazioni -secondo il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – è stata fugata dal fatto che il ministro per il Sud, Raffaele Fitto, abbia scelto come coordinatore unico Giosy Romano, un professionista che aveva già dimostrato grande capacità ed operatività sia in Calabria che in Campania quando aveva ricoperto il ruolo di commissario della Zes.

Proprio grazie ad un provvedimento di Fitto dello scorso mese di agosto, la Zona economica speciale, potrà contare su ulteriori risorse che agevoleranno le imprese con conseguenti ricadute positive sull'occupazione: si tratta del raddoppio dei fondi per il credito d'imposta, approvato dal Consiglio dei ministri, con uno stanziamento ulteriore di 1.6 miliardi che porta a 3.2 miliardi di euro le risorse a disposizione delle imprese meridionali.

Nel frattempo, il Ministero dell’Economia, tramite l’Agenzia delle Entrate, ha reso disponibile il nuovo modello di comunicazione integrativa per i progetti di investimento realizzati nella Zes unica del Mezzogiorno entro il termine del 15 novembre 2024. L’invio della comunicazione è previsto dal 18 novembre al 2 dicembre. Un passaggio essenziale per l’accesso al credito d’imposta spettante, a pena di decadenza dall’agevolazione. Quelle che verranno saranno dunque settimane decisive. Solo dopo il 15 novembre infatti si potranno tirare le somme rispetto al nuovo sistema.