"Poche settimane fa  - si legge nella lettera a firma del Presidente Pietro Molinaro - abbiamo evidenziato la positività del primo e, ad oggi,unico decreto di pagamento della domanda unica 2014. Ad oggi però, le diverse problematiche, più volte considerate e richiamate -  tra l’altro nella mobilitazione del 30 luglio u.s. con il Sit-In al Dipartimento Bilancio e avvalorate con l’incontro con la Presidente f.f. Antonella Stasi - che dovevano avere una accelerazione con provvedimenti tempestivi e puntuali restano drammaticamente irrisolte".  

"L’attesa paziente degli agricoltori non può continuare; si continua ad accumulare, in troppi casi, rinvii ed assenza di risposte sulla gestione dei procedimenti degli aiuti della Politica Agricola Comune da erogare alle imprese. Ma la lista delle disfunzioni è lunga e Coldiretti la chiarisce. Ci riferiamo – continua la lettera -  alle migliaia di domande di aiuto aggrovigliate in procedimenti gestionali e privi di attività informativa e di assistenza. Non è più accettabile il gravissimo disagio che ne deriva e che coinvolge troppe imprese agricole che aspettano la lavorazione delle istanze ed il conseguente pagamento delle annualità 2011-2012 nonchè del 2013 anch’esso non erogato. Vi sono istruttorie giacenti e assenza totale di notizie ancorchè ripetutamente sollecitate. A questo si uniscono le numerose domande, originariamente bloccate dall’importante attività di controllo legata alla nota “Operazione Bonifica”, rimaste non liquidate, anche se pronte ad essere pagate a seguito del provvedimento di sblocco adottato da Arcea. Estenuanti attese e rinvii, riguardano  la domanda unica 2013 e  premi del PSR 2007-2013 relativi alle misure agroambientali e compensative per l’annualità 2013 e 2014. Uno scenario da brividi che si aggrava se si aggiunge l’emissione ad intermittenza,dei decreti per il pagamento dei contributi sugli investimenti realizzati sul programma di Sviluppo Rurale, che costringe diverse  imprese a prolungare i prestiti con l’aggravio di interessi passivi da corrispondere alle banche".
 

"Inoltre, - continua – si evidenzia, l’incomprensibile atteggiamento derivante dall’emissione di provvedimenti impropri finalizzati a revocare contributi concessi con atti amministrativi emessi da altra Amministrazione, ovvero dal Dipartimento Agricoltura, dopo il collaudo di regolare esecuzione. A tal proposito la Coldiretti chiede se vi è una norma amministrativa che conferisce il potere di revocare un atto di un’altra amministrazione.  Ma non è finita! Coldiretti rileva ancora la grave assenza della fornitura degli elenchi di pagamento e di quelli delle domande in anomalia, oltre alla inidonea attività di comunicazione, di assistenza tecnica ed informativa ai Centri di Assistenza Agricola, spesso abbandonati e costretti ad attingere indicazioni operative e procedurali da altre fonti. L’efficacia dell’azione amministrativa  - si legge – la Coldiretti la misura sulle tante imprese ancora non pagate, forse a causa del processo di automatizzazione informatica tenendo comunque presente che serve sempre la testa, la volontà  e la mano dell’uomo, e in particolare, dei dirigenti, che devono assicurare l’efficacia operativa e gestionale, necessaria a garantire l’erogazione legittima degli aiuti a tutti gli aventi diritto e nei tempi dovuti. Una efficienza organizzativa, che resta ancora, purtroppo, una araba fenice. La Coldiretti – conclude la lettera – si attende che l’Organismo Pagatore della Calabria, che è costato e costa  tantissime risorse regionali per la costituzione, l’avvio ed il funzionamento, dia una sola risposta agli agricoltori della Calabria: pagare velocemente l’arretrato ed assolvere sempre puntualmente i pagamenti poiché a rimetterci sono gli agricoltori".