«La speranza è che giugno possa essere il mese della ripartenza. Staremo a vedere». Prova ad essere ottimista Gianni Imparato, presidente della sezione turismo di Confindustria Vibo, nonché gestore del Rocca Nettuno Hotel, una delle strutture ricettive più importanti di Tropea. Causa coronavirus, la partenza della stagione turistica è stata rimandata a data da destinarsi. Le prenotazioni dei mesi di aprile e maggio cancellate, perdite del 60% e dipendenti in cassa integrazione.

 La testimonianza dell'imprenditore

«È stata una delle scelte più difficili che abbiamo dovuto fare. Avevamo già assunto 25 dipendenti stagionali oltre ai 30 in organico tutto l’anno. E un centinaio sarebbero stati impiegati non appena la stagione sarebbe entrata nel vivo».

E se per i dipendenti è stata attivata la cassa integrazione, ora il Governo dovrà occuparsi delle aziende che rischiano il tracollo. «Adesso bisogna pensare a noi, perché senza benzina la macchina non cammina». Come primo aiuto basterebbe rimandare il pagamento di tutti i tributi e di tutte le bollette. Ma non a settembre. Se i soldi oggi non li abbiamo, non li avremo neppure tra cinque mesi.  Per l’albergatore, bisogna posticipare ogni spesa nei mesi avvenire, e dilazionarli nel tempo. «Altrimenti si sarà trattato solo di rinviare un problema che ci scoppierà nelle mani il prossimo anno».

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Il turismo tornerà ad essere motore dell'economia

Al presidente della sezione turismo di Confindustria chiediamo cosa ne pensa dell'allungamento della stagione fino a novembre: «Sarebbe una buona soluzione che potrebbe permetterci di recuperare le perdite e di rientrare almeno con le spese, e di allungare la stagione, così come auspichiamo da tempo». Il turismo, secondo Imparato tornerà ad essere il motore dell'economia. «Ci sarà un “dopo” prima o poi. Questo “dopo” farà nascere a tutti una voglia straordinaria di riprendersi la vita Certo - aggiunge -  bisognerà fare i conti con  le limitate possibilità economiche generate dall’emergenza coronavirus».

Secondo le previsioni, da qui all’estate passeremo alla fase due, che prevede misure di contenimento, dalle mascherine al distanziamento sociale. Come cambieranno le vacanze ai tempi del coronavirus?

«Sarà un cambiamento drastico. Bisognerà mantenere le distanze di sicurezza tra un tavolo e l’altro e tra un ombrellone e l’altro. Misure sacrosante ammette il responsabile della sezione turismo che non riesce a non immaginare lo scenario che potrebbe concretizzarsi.

 «Non oso pensare a un ospite che mi sorride con la mascherina. Vedere i vacanzieri con tutte queste  protezione sul viso, più che di un periodo di vacanza, mi farà pensare a un periodo di convalescenza».  L’amaro commento.