Il dissesto di Palazzo dei Bruzi sta trascinando l’Amaco sull’orlo del baratro. Nelle scorse settimane il Comune ha ottenuto dalla municipalizzata dei trasporti, di cui è socio unico, la svalutazione di un debito pari a 873mila euro, dovuto dall’Amministrazione a titolo di interessi.

Inoltre, sempre su richiesta del Comune bruzio, è stato creato un fondo di svalutazione crediti pari alla cifra di 900mila euro, anche sulla base di indicazioni avanzate dall’organismo straordinario di liquidazione insediatosi all’indomani del crac delle casse municipali. Per effetto di queste procedure l’Amaco registra ora un patrimonio netto con saldo negativo che richiede per legge la ricapitalizzazione.

Secondo quanto si è appreso però, le tre assemblee convocate proprio per adempiere a questo obbligo, sarebbero andate deserte. Per questo, il collegio sindacale di Amaco sta ora spingendo per l’apertura dello stato di crisi e la successiva messa in liquidazione delle quote. I sindacati sono sul piede di guerra e sono pronti, dicono, a clamorose manifestazioni di protesta.

In una lettera aperta indirizzata al sindaco Franz Caruso ed all'assessore al ramo Damiano Covelli, denunciano come questa situazione metta «a rischio il salario e la vita di 130 famiglie a Cosenza. L‘Azienda trasporti è investita da una crisi profonda diveniente da anni di crediti non riscossi, delle amministrazioni precedenti, acuita, nel 2020 e 2021/22, dalla pandemia e dai costi esorbitanti del metano che alimenta la flotta autobus dell’Amaco» si legge nella nota sottoscritta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl Autoferrotranvieri

«A questo si aggiunge la posizione non trasparente e opportuna dell’Amministrazione Comunale, socio unico, che non ha ancora provveduto, così come annunciato e vantato, anche pubblicamente, alla ricapitalizzazione in qualche modo dell’azienda stessa. L’amministrazione Comunale, peraltro, non ha ancora versato un solo euro nelle casse di Amaco per quanto riguarda la soluzione del credito concordato con l’Azienda ormai già da qualche mese. Eppure, lo stesso sindaco aveva rassicurato le rappresentanze Sindacali che neanche un solo posto di lavoro sarebbe stato messo a rischio. Siamo a conoscenza che nelle ultime ore anche l’ennesima assemblea con il socio unico ed i sindaci/revisori sia andata deserta e nella quale erano attese importanti decisioni per la sopravvivenza dell’Azienda stessa». 

«Siamo coscienti di vivere tutti un momento di estrema difficoltà - è scritto ancora nel documento dei sindacati - ma non riusciamo a vedere, da parte dell’amministrazione comunale, una scelta consapevole circa il piano di mobilità e dei servizi ausiliari: carro attrezzi, aree di parcheggio a pagamento, aree di sosta a pagamento, parcheggio automatizzato. Piano della mobilità che avrebbe dovuto tenere conto anche dell’imminente consegna di 19 autobus elettrici nel corso di settembre, fonte per l'azienda di futuri immediati risparmi per il costo del carburante e l’offerta di servizi di qualità e quantità». 

«Lanciamo un grido d’allarme - termina la nota - perché sia scongiurato il commissariamento e la conseguente liquidazione dell’Azienda che metterebbe sul lastrico 130 lavoratori e le loro famiglie. Lavoratori che stanno già pagando di tasca propria con il taglio del salario, l’azzeramento del contratto integrativo e periodi di cassa integrazione che ancora, danno e beffa, l’Inps ritarda a pagare. In conclusione poi, alla luce della drammatica situazione in essere, si chiede l’urgente convocazione di una riunione alla presenza di sindaco, assessore ai trasporti e poi dell'amministratore unico e del direttore di Amaco».