Le ripercussioni della guerra economica sull’Unione europea e sull’Italia nelle riflessioni dell’americanista ospite di Pier Paolo Cambareri: «Se lo scontro esploderà davvero nessuno è al sicuro ma Meloni ha le carte per fare da mediatrice»
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Trump si è rivelato “ancora più Trump” di quanto ci si aspettasse. In un mese gli annunci shock si sono susseguiti uno dopo l’altro sulle guerre (in Ucraina e Medioriente), sui dazi, sui tanti fronti interni aperti anche negli Stati Uniti. «Sembra di essere tornati ai primi mesi del primo mandato del tycoon, quando più che nel ruolo di presidente sembrava ancora calato in quello di showman televisivo»: a Dentro la Notizia, l’americanista Salvatore Stanizzi analizza il momento geopolitico. Con un occhio ai grandi temi e un altro alle preoccupazioni e prospettive che riguardano anche le aziende calabresi.
Sollecitato dal conduttore Pier Paolo Cambareri, Stanizzi riflette sulle possibili conseguenze di un’esplosione della guerra dei dazi. E, almeno in parte, ridimensiona i rischi, almeno stando a quanto visto finora: «Se i dazi resteranno una messinscena, una boutade come sono stati finora, non ci sono rischi per nessun settore, né per l’automotive e l’acciaio né per l’agroalimentare». In effetti, finora, alle fughe in avanti del presidente Usa contro Canada e Messico sono seguite altrettante ritirate. Se, invece, dovesse arrivare una vera escalation, sarebbe una potenziale catastrofe: «Dai dazi al 25% sulle automobili si potrebbe arrivare al 10% anche sull’agroalimentare: questo scenario può essere un disastro per tutti, si brucerebbero 50 miliardi di euro di rapporti commerciali con ricadute ovvie anche sulla Calabria».
Il tema è complesso (quasi come entrare nei pensieri di Trump): «Bisogna capire dove si andrà a parare – spiega Stanizzi –. Se Trump metterà i dazi su tutta l’Unione europea ci sarà poco da discutere, i problemi arriveranno per tutti. Se sceglierà Stato per Stato, visti i buoni rapporti con la premier Giorgia Meloni, per l’Italia potrebbero non esserci grossi problemi».
Meloni, appunto: per lei si profila un ruolo da mediatrice futura negli scontri tra Usa e Unione europea? Stanizzi crede che la presidente del Consiglio possa essere un’interlocutrice credibile. «Il buon rapporto della premier con Elon Musk ha favorito finora le relazioni bilaterali tra Usa e Italia. Meloni potrebbe in effetti avere un ruolo di garante nei confronti dell’Ue, in politica estera si sta muovendo bene e ha in Europa un ex esponente del suo governo come Raffaele Fitto».
Le “minacce” di Trump all’Ue smorzate dai buoni rapporti intrattenuti con Meloni: possibile.
Più difficile invece immaginare relazioni distese con il resto dei leader europei sul fronte caldissimo dell’Ucraina («Trump delegittima Zelenskyi», spiega Stanizzi). La linea pare tracciata: gli Usa cercheranno un clima più disteso con la Russia, per provare ad allontanarla dalla Cina. «Quella con la Cina è una guerra all’insegna del soft power che segnerà i prossimi anni – ragiona Stanizzi – Trump non pare interessato a conflitti armati ma a scontri economici».
Intanto il tycoon cita Napoleone Bonaparte su X e proprio oggi si è incoronato re di New York. Sempre più Trump, insomma: un annuncio shock al giorno e la spada di Damocle dei dazi pronta calare (sotto forma di boutade o di reali misure economiche). L’economia globale non si annoierà. E neanche quella calabrese.
È possibile rivedere la puntata di Dentro la Notizia sulla piattaforma streaming LaC Play.