Non ha fatto registrare novità l'incontro di oggi fra i delegati sindacali e la Mct, la società che gestisce il terminal container di Gioia Tauro. Secondo quanto riferito da fonti sindacali, la società ha confermato i 442 esuberi denunciati nei giorni scorsi, ribadendo la volontà di procedere con la mobilità del personale interessato.

 

Porto di Gioia Tauro, attività bloccata


Già da ieri i 1250 portuali avevano incrociato le braccia chiedendo l'incontro chiarificatore svoltosi oggi. "L'azienda - ha detto all'Agi il segretario della Cgil comprensoriale, Nino Costantino - e' stata irremovibile, nonostante gli impegni assunti dal governo nei mesi scorsi, quando, a Palazzo Chigi, alla presenza del ministro Delrio e del sottosegretario alla presidenza, De Vincenti, si era trovata un'intesa sulla costituzione di un'agenzia incaricata di ricollocare il personale in esubero. Quell'intesa all'azienda sembra non interessare piu'". I sindacati contestano comunque i dati forniti dalla Mct, ritenendo non giustificata la cifra di 442 portuali eccedenti. Si tratterebbe, secondo le organizzazioni dei lavoratori, di non piu' di 300 persone, ricollocabili nell'ambito dei lavori di costruzione della banchina di carenaggio e del gateway ferroviario al servizio dello scalo.

 

Per superare l'impasse, le federazioni di categoria e le segreterie confederali hanno chiesto l'intervento del presidente della Regione, Mario Oliverio, affinche' solleciti una convocazione delle parti a Palazzo Chigi. Per domani e' in programma un incontro fra le segretarie regionali di Cgil, Cisl e Uil ed i rappresentanti dei portuali. Il fermo dello scalo, nel frattempo, continua.