VIDEO | L'amministratore unico della società che gestisce gli scali calabresi ha inaugurato il primo punto di ristoro interno al Tito Minniti: «Piccoli passi che mostrano il nostro impegno». Le nuove tratte come volano di sviluppo: «Ma il passeggero non viene per stare in aeroporto, è quello che c'è fuori che lo deve attrarre»
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«I progetti sono tantissimi. Li dobbiamo realizzare e abbiamo poco tempo per farlo». È propositivo e con lo sguardo che mira al futuro. Così, con tanti sogni per la Calabria e la voglia di far decollare Reggio, l'amministratore unico di Sacal Marco Franchini ha inaugurato il primo punto di ristoro interno all’aeroporto dello Stretto. Il Tito Minniti, con i cantieri per l’ampliamento già in stato avanzato, accoglie le nuove rotte ma guarda già ai prossimi step.
«Spero che non si frappongano complicazioni per quanto riguarda i cronoprogrammi, per Reggio sono di 460 giorni per la realizzazione del nuovo building. Per quanto riguarda Lamezia dovrebbe essere maggio la data della messa in esercizio del nuovo avancorpo. E per quanto riguarda Crotone, dovrebbe cadere a giugno la fine dei lavori per quanto riguarda gli aspetti di security. È un processo che sta cominciando a produrre risultati che, come quello di oggi, sono piccoli passi che però evidenziano la caparbietà che Sacal ha nel dare delle risposte a questo territorio».
E Franchini non ha dubbi, sono risposte che il territorio «si merita». E le speranze sono tante, in primis quella di veder davvero ripartire l’aeroporto reggino. «Confido in una maggiore adesione del territorio. Una maggiore propensione al viaggio perché nonostante l’impegno profuso dal presidente, titanico oserei dire, nell’individuare le risorse per fare tutti i nuovi collegamenti ad oggi nel mese di maggio, la redemption delle prenotazioni non è altissima. Spero che Reggio superi questa timidezza e possa veramente usufruire di queste opportunità che hanno anche dei prezzi assolutamente vantaggiosi. Voli che sono intorno ai 20/30 € consentono di andare a Manchester piuttosto che Barcellona, Berlino, Marsiglia. Sono destinazioni molto importanti e che possono veramente contribuire allo sviluppo di tutta una serie di attività ricettive».
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Reggio vuole e deve tornare a volare e il presidente della Sacal che continua fortemente a credere nel potenziale del territorio auspica che «i dati possano essere assolutamente incrementati e che possono raggiungere quei coefficienti di riempimento che sono indispensabili per il mantenimento dei voli. Questo dipende anche dalla risposta del territorio perché adesso dobbiamo riempire i voli. Ora che c’è questa opportunità si misura veramente la valenza e le aspirazioni di questa area che deve avere una propensione al viaggio che deve comunque contribuire alla possibilità da parte dei turisti dell’Europa e non solo di poter raggiungere questa parte bellissima del sud Italia».
E il lavoro già fatto da Sacal per far risorgere dalle ceneri un’infrastruttura destinata alla chiusura è stato immenso. «Rispetto a una situazione di qualche anno fa nella quale Sogas registrava un fallimento di circa 9 milioni, questa è linfa. Con questa decisione, questa scelta politica con la P maiuscola della Regione, è possibile far crescere tutto il sistema. Ecco perché il valore di questo investimento che sta facendo la Regione è diffuso su tutto il territorio. Da Crotone a Lamezia e Reggio questa rete è il volano di sviluppo proprio per l’economia della regione. Non esiste nient’altro che possa incrementare, incentivare e contribuire all’aumento del Pil della regione».
Nonostante i risultati raggiunti Franchini non si ferma e continua a sognare in grande. Un sogno che vede la Calabria al centro di un sistema turistico in grado di attrarre. «In questa terra vorrei vedere veramente giovani imprenditori riappropriarsi di un orgoglio di appartenenza. E, soprattutto, poter veramente contribuire ad un cambio di quella che è la reputazione della regione perché questa terra si merita veramente di avere un’altra reputazione, di avere un livello anche di riconsiderazione altissima. La Calabria può rappresentare un unicum, sotto tutti i punti di vista, culturale ma anche proprio come spessore della qualità umana che si può trovare all’interno di questa regione, soprattutto, nei giovani con la loro capacità di poter intraprendere nuove attività in questa area».
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I giovani al centro di un vero e proprio processo di rinascita in grado di contagiare positivamente anche grazie alla possibilità di contaminazioni positive con l’Europa grazie ai nuovi collegamenti. E l’aeroporto di Reggio diventa il punto da cui ripartire. Considerando che, ha confermato il presidente della Sacal, «non ha ricevuto quell’attenzione che si meritava nel passato. Quindi, adesso, stiamo recuperando tempo prezioso. L’infrastruttura da sé deve rappresentare degli standard di qualità necessari per i passeggeri ma i passeggeri non vengono a Reggio per stare in aeroporto. È tutta l’attività attrattiva che sta attorno all’aeroporto da un punto di vista turistico, culturale, enogastronomico, eventi, manifestazione deve assolutamente rappresentare il motivo per cui viene scelta Reggio come destinazione. Questa è un’attività che umilmente metto a disposizione ma è qualcosa che deve essere fatto da un consenso molto allargato».
Sacal apre, anzi, spalanca le porte al territorio nella speranza di creare una rete virtuosa in grado di far davvero decollare Reggio. «Sacal è a disposizione del territorio. È uno strumento del territorio. fa squadra con il territorio. Questo è il nostro modo di operare. E poi l’aeroporto di Reggio non è solo l’aeroporto dei reggini ma è l’aeroporto dello Stretto. E quindi il nostro impegno è anche quello di attrarre l’utenza che rappresenta la Sicilia, la provincia di Messina. Fare di Reggio la destinazione attraverso la quale si possono raggiungere le Isole Eolie. Nella nostra strategia di comunicazione c’è la vendita di Manchester - Lipari attraverso Reggio che rappresenta quindi il ponte verso una realtà tra le più belle del Mediterraneo».