L'eurodeputata del M5s presenta un'interrogazione alla Commissione: «Molti avvisi pubblici del Por 2014-2020 registrano ritardi imbarazzanti». Con un paradosso: «I progetti sono diventati obsoleti ancor prima di nascere»
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«Si parla tanto di ripartenza in Calabria ma i bandi per start-up e spin off, così come quello dedicato alle attività ricettive rimangono fermi al palo».
Lo afferma l'eurodeputata Laura Ferrara in un'interrogazione alla Commissione europea «sui persistenti ritardi procedurali sui bandi finanziati dal Por Calabria 2014-2020».
«Molti avvisi pubblici, bandi di gara, manifestazioni di interesse pubblicati dalla Regione Calabria nell'ambito del Por Calabria 2014/2020 continuano a registrare tempistiche e ritardi imbarazzanti», scrive Ferrara.
«Ritardi che interessano tutto l'iter procedurale, dalla pubblicazione del bando, alla realizzazione delle attività fino alla certificazione delle spese».
Fra i bandi che risentono di criticità, c'è, secondo Ferrara, «quello dedicato a startup e spinoff le cui graduatorie definitive sono state pubblicate solo lunedì scorso, a quasi tre anni di distanza dalla pubblicazione del bando sul Bollettino ufficiale regionale. Ad oggi, quindi, i piani di sviluppo aziendale ideati rimangono ancora inattuati con il rischio paradossale che gli stessi diventino "obsoleti" ancor prima di nascere. Stessa sorte – dice – è capitata al bando per le attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali. A circa due anni dalla pubblicazione del relativo avviso pubblico le varie attività finanziabili rimangono ancora "congelate" salvo poi pubblicare un nuovo bando simile per il rilancio del turismo in Calabria post Covid-19».
«Eppure – osserva – questi ritardi si sarebbero dovuti attenuare in seguito all'adozione della Regione Calabria (su richiesta della Ce) di alcune Linee guida per la fase di valutazione delle operazioni del Por (deliberazione regionale n. 84/2017). Si tratta – spiega l'europarlamentare del M5s – di misure intraprese per ridurre le tempistiche dei bandi di gara e raggiungere gli obiettivi del programma operativo regionale. Misure che non hanno però prodotto i risultati sperati. Molti beneficiari di bandi "fermi" attendono risposte che non arrivano dalla Regione, per questo ho interessato direttamente la Commissione europea, chiedendo di conoscere tempistiche certe relativamente all'avvio dei lavori ed alle erogazioni attese dai vincitori di bando. Attraverso la mia interrogazione – conclude – chiedo inoltre di sollecitare la Regione ad attenersi a tempistiche e qualità degli iter procedurali in conformità a quanto richiesto dalla Commissione stessa».