VIDEO | Dopo l'approvazione di 25 milioni per la messa in sicurezza dello scalo l'associazione scende in piazza per chiedere chiarezza ed evidenziare anche la carenza dei voli. Pronta la risposta del presidente della Sacal, la società di gestione
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
«Ben vengano gli investimenti, ma vogliamo certezze per il rilancio dello scalo». Il comitato pro aeroporto dello Stretto invoca chiarezza sulla gestione dei fondi dopo l’ok da parte del Cipe che ha deliberato 25 milioni di euro per il restyling e la messa in sicurezza dello scalo di Reggio Calabria. Ad annunciarlo era stata il ministro per il sud Barbara Lezzi dopo la battaglia condotta in parlamento dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro. I cittadini, riuniti nel comitato che da anni si battono per il “Tito Minniti”, vogliono vederci chiaro e chiedono anche di sapere dalla società di gestione che fine hanno fatto molti progetti già finanziati, ma di cui si sarebbero perse le tracce. «Non bastano solo i fondi -chiosa Fabio Putortì, presidente del comitato - occorre che il servizio sia efficiente. In passato sono stati già investiti 11 milioni di euro pr l’ampliamento dell’infrastruttura e poi i lavori sono stati bloccati. Così come il serivizio bus tra Reggio e Messina, finanziato per 26 milioni di euro - ha concluso - che poi non ha prodotto i risultati sperati». Il comitato chiede non solo di vigilare sull’uso di queste somme, ma anche di sapere cosa farà la Sacal dopo l’annuncio della “Blu Panorama” di voler abbandonare lo scalo e del famoso accordo con la Ryanair. «Gia da mesi- ha sottolinato Putortì- Ryanair avrebbe dovuto già volare da e per Reggio, ma ad oggi non se ne sa più nulla».
Su questi ultimi due aspetti non è mancata la replica del presidente della Sacal, la società di gestione, Arturo De Felice il quale ha dichiarato che «noi gestiamo l’aeroporto, non diamo le autorizzazioni per volare ed atterrare. La Ryanair è stata messa da parte nostra nelle condizioni, con delle spese sostenute proprio dalla Sacal, per poter fare un tipo di atterraggio, ma ci vogliono delle autorizzazioni governative. Se arriveranno abbiamo un contratto già stipulato e la compagnia atterrerà anche a Reggio».
L’altro “grattacapo” per la Sacal è rappresentanto dalla “Blue Panorama Airlines”, che sta cancellando i nuovi voli da Reggio Calabria verso Bologna e Torino e vorrebbe ridurre le frequenze su Milano- Bergamo. La motivazioni risiede nella carenza di introiti, ma come spiegato dal presidente De Felice «c’è un contratto in corso per tre anni e se non lo rispetteranno, così come la legge prevede, noi chiederemo i danni, ma ci siamo comunque già organizzati per sostituirli. Resta il fatto-ha proseguito- che la ragionevolezza e la fermezza nostra servirà a qualcosa. Non si può sempre dire sì a tutti pensando che il nostro sia un aeroporto da terzo mondo- ribadisce con forza De Felice- che operiamo solo se c’è un netto guadagno immediato. Se si mettono delle nuove rotte occorre dare il tempo affinchè queste rotte vengano consolidate. Dopo un mese e mezzo non si può andar via dicendo che ci sono pochi passeggeri».