Subisce l'ennesimo furto il Sud Italia, a cui va soltanto il 9% dei fondi che il ministero della Cultura ha previsto per le istituzioni del settore per il triennio 2021-2023. Si tratta di un importo complessivo importante pari a circa 19,5 milioni di euro riferito a ciascun anno del medesimo triennio da destinare alle istituzioni culturali che siano costituite e svolgano attività di accertato e rilevante valore scientifico e culturale da almeno 5 anni. Ad essere maggiormente penalizzate sono le regioni Calabria, Basilicata e Molise che non hanno ricevuto alcun contributo.

A sollevare la questione è stata la senatrice grillina campana Sabrina Ricciardi che insieme a 11 colleghi ha depositato un'interrogazione parlamentare. La stessa evidenzia il fatto che il 40% degli importi siano stati destinati agli istituti culturali del Settentrione, il 51% a quelli del centro Italia e solo il 9% a quelli del Mezzogiorno.

In particolare le istituzioni culturali ammesse a finanziamento sono così suddivise: per il Nord: Emilia-Romagna 20; Piemonte 17; Veneto 9; Lombardia 5; Liguria 4; Friuli-Venezia Giulia 3; Trentino-Alto Adige 2; Valle d'Aosta 1. Per il Centro: Lazio 62; Toscana 33; Marche 3; Umbria 1. Per il Sud: Campania 13; Sicilia 8; Puglia 4; Abruzzo 2, Sardegna 1; Basilicata 0; Calabria 0; Molise 0.

Un ennesimo scippo dunque per il Sud in generale e per la Calabria in particolare che dopo aver ricevuto nelle ultime settimane un contributo di 500 mila euro destinato a Vibo Valentia, proclamata capitale del libro 2021 dal ministro della Cultura Dario Fanceschini, quasi a volerle dare un contentino, si vede ora esclusa dai contributi statali per gli enti culturali in base a determinati criteri che i rappresentanti del governo chiedono di modificare al fine di consentire un'equa distribuzione delle risorse o quantomeno stanziare fondi ulteriori da destinare alle regioni escluse dal contributo.