Fondazione Campanella – Dalila Nesci e Nicola Morra attaccano il ministro Lorenzin, in una nota congiunta.


“La Calabria non sia più luogo di ricatti per gli equilibri di potere a Roma e sul territorio – dichiarano i due – probabilmente domani la Lorenzin incontrerà a Roma il governatore della Calabria Oliverio per la vicenda della Fondazione Campanella. La Lorenzin sta ingannando i 180 lavoratori, poiché il governo non ha più nominato il commissario al rientro sanitario, il solo con il potere di salvare il salvabile”.


“Stando alle norme – aggiungono - il caso Campanella andava affrontato nell'ambito del rientro. Oggi il governo cerca di occultare il proprio gravissimo ritardo nella nomina del commissario, causa di gravi abusi della politica e di danni per la sanità calabrese, nonostante che Renzi abbia dichiarato che la Calabria è una priorità. Dopo le elezioni del 23 novembre scorso – sostengono i due parlamentari M5S – il governo poteva procedere subito alla nomina, ma ha perso altro tempo per favorire l'esponente Ncd Pino Gentile alla vicepresidenza del consiglio regionale. I calabresi sono stanchi di subire gli accordi di palazzo e non possono morire nell'attesa di risposte. Per le regionali il ministro Lorenzin venne in Calabria a fare promesse strabilianti, a partire dallo sblocco del turnover, e per nascondere che il declino della sanità calabrese si deve ai big del suo partito e al fido e strapagato subcommissario Andrea Urbani”.